Rieti, tutti assolti al processo
per l'ex Centrale del Latte di Fiano demolita

L'ex Centrale del Latte
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Martedì 24 Giugno 2014, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 20:41
RIETI - Era stata demolita, per lasciare spazio a un nuovo capannone costruito su una superficie di 10 mila metri quadrati, che oggi ospita diverse attivit commerciali. Per la vicenda legata all'ex Centrale del Latte di Fiano Romano, dismessa dal 1978 e poi venduta all'asta, erano finiti sotto processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Rieti, imputati di concorso in abuso d'ufficio e lottizzazione abusiva, un geometra dell'ufficio tecnico comunale e due coniugi della provincia sabina (entrambi difesi dall'avvocato reatino Luca Conti e dall'avvocato Gennaro Leone di Roma), nelle loro rispettive vesti di amministratori della società proprietaria del terreno e dell’impresa che eseguì i lavori di ricostruzione.



Secondo il giudice dell'udienza preliminare, Francesca Ciranna, i permessi rilasciati dal tecnico fianese (assistito dall'avvocato Roberto Venettoni di Roma) erano invece legittimi e al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, ha assolto il terzetto perchè il fatto non sussiste. Decisiva, durante l'istruttoria dibattimentale, si è rivelata la consulenza tecnica eseguita, su incarico del gup, dall'architetto Michele Liistro (la difesa si è avvalsa del perito di parte Giovanni Fucili) che ha sostanzialmente ribaltato le conclusioni della procura.



L’accusa, infatti, sosteneva che l’intervento edilizio era stato realizzato su un’area agricola e senza le necessarie autorizzazioni amministrative, ma l'istruttoria dibattimentale ha dimostrato che il Prg di Fiano prevedeva, all’articolo 5, proprio quel genere di interventi di ricostruzione al posto di ex opifici industriali.



Per quanto riguarda gli abusi edilizi contestati, i due amministratori hanno poi dimostrato di essere in regola con i nulla osta rilasciati dalla Sovrintendenza (l’area custodiva reperti archeologici, considerati non di rilevante importanza) e dalla società Autostrade, in quanto la costruzione del capannone, che sorge vicino all’uscita per Rieti, non ha violato la fascia di rispetto.
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