Cei, Bagnasco su migranti: «Da Ue segnale apprezzabile, ma avaro»

Cei, Bagnasco su migranti: «Da Ue segnale apprezzabile, ma avaro»
di Franca Giansoldati
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Martedì 19 Maggio 2015, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 22:35
La Cei a tutto campo: la persecuzione dei cristiani che avviene nell'indifferenza collegata al “genocidio degli armeni” che, a distanza di un secolo, molti governi rifiutano di riconoscere; i messaggi al governo Renzi per fare di più sul fronte dell'occupazione, il bisogno di una riflessione sul gender, sui temi etici, sul divorzio. Registra anche il segnale positivo dell'Europa sul fronte immigrati, benché sia ancora insufficiente rispetto al dramma dei profughi in fuga. Non mancano parole di plauso per quello che sta facendo l'Italia nell'accoglienza, condannando, invece, chi con argomentazioni demagogiche alimenta un clima negativo.



Il cardinale Bagnasco non cita apertamente la posizione assunta dal leghista Salvini ma il riferimento è implicito. “Quale alternativa non demagogica o peggio abbiamo?”, si chiede, aggiugendo che per la Chiesa è evidente che “l’accoglienza 
umanitaria debba sempre essere accompagnata dalla legalita’ e dalla sicurezza 
di tutti; ed e’ evidente che all’accoglienza deve corrispondere 
coscienza e disponibilita’".



PROFUGHI "Nel 
2014 - ha ricordato il presidente della Cei - furono impiegate 
in Italia risorse per 650 milioni, e per quest’anno sono 
stimati 800 milioni di euro" mentre "l’Unione Europea ne ha 
stanziati, per tutti i 25 Paesi membri, 60!". Un po' pochino. Da parte sua, ha 
aggiunto, "La Chiesa italiana, attraverso le sue molteplici 
realta’, collabora e continua a collaborare in termini di 
strutture, organizzazioni, risorse, mantenendo la doverosa 
attenzione per tutti".



Purtroppo il dramma è globale e dovrebbe essere 
"affrontato con logiche piu’ stringenti, concrete, tempestive, 
che prevedano interventi nei Paesi di provenienza per superare 
le cause di tanta fuga coatta, e per creare un quadro normativo 
chiaro e ordinato vincolante per tutti gli Stati membri, 
cosicche’, nell’Europa moderna, le persone non si sentano ne’ 
ingombri, ne’ assistite".



PERSECUZIONE CRISTIANI Il 23 maggio in tutte le chiese italiane si pregherà per la persecuzione dei cristiani. Un tema che Bagnasco ha collegato con quello che accadde cento anni fa sotto l'Impero ottomano: il piano di sterminio della minoranza armena, cattolica da parte dei turchi. Un milione e mezzo di vittime dimenticate dalla storia.



“Il ricordo del popolo armeno – ha detto Bagnasco - va ad aggiungersi alla continua persecuzione dei cristiani in diverse parti del mondo: non accada che subentri l’abitudine e quindi l’indifferenza davanti al persistere di tanta brutalità omicida, travestita di religione. Spegnere i riflettori e stare in silenzio, lasciando che la carneficina continui, sarebbe diventarne conniventi, colpevoli di fronte al tribunale di Dio e della storia. Sarebbe l’ennesima prova della cattiva coscienza dei potenti. Le nostre Chiese si uniranno in una grande preghiera sabato prossimo, 23 maggio, vigilia di Pentecoste”.



Come frenare l'esodo dei cristiani dal Medio Oriente? “ In primo luogo si dovrebbe isolare il fanatismo omicida dell’Isis sul piano dell’opinione pubblica mondiale con una reiterata condanna: nessuno giustifichi con le parole o con il silenzio! In secondo luogo, troncare ogni rapporto economico o geopolitico pubblico e, soprattutto, segreto: nessuno commerci con la vita umana! Se i Governi del mondo non avranno questa volontà e non decideranno di conseguenza, la diplomazia avrà sempre poco respiro”.



DIVORZIO "Si puntava sul
’divorzio lampo’ - ha aggiunto Bagnasco - e su
questo purtroppo si ritornerà non appena i venti saranno propizi. Ma
sopprimere un tempo più disteso per la riflessione, specialmente
in presenza di figli, E' proprio un bene? Si favorisce la
felicità delle persone o si incentiva la fretta?".



GENDER Bagnasco si
oppone con fermezza alla introduzione dell’ "insegnamento della parità di
genere” nelle scuole: "una simile previsione -
commenta - sembra rappresentare l’ennesimo esempio di quella
che Papa Francesco ha definito ’colonizzazione ideologica’.
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