Responsabilità dei giudici, la vuole l'81% degli italiani

Responsabilità dei giudici, la vuole l'81% degli italiani
di Cristiana Mangani
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Domenica 29 Giugno 2014, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 11:23
L’argomento di quelli che scatenano le polemiche e riguarda l’inasprimento di una legge sulla responsabilit civile dei giudici.

È ammissibile che un comune cittadino, qualora si ritenga vittima di un danno ingiusto, possa chiedere un risarcimento pecuniario direttamente al magistrato e non più allo Stato? La domanda è stata girata a un campione di mille soggetti maggiorenni (dal 23 al 25 giugno) da parte della società di sondaggi Swg. Il risultato lascia poco spazio ai dubbi: il sentimento anti-privilegi e meritocratico che aleggia nel Paese coinvolge tutte le categorie, e i magistrati più degli altri.



Giustizia insoddisfacente. A fare da sfondo al tema è soprattutto la sensazione negativa che i cittadini nutrono rispetto alla qualità complessiva della giustizia italiana: quasi il 70 per cento delle persone interpellate ritiene sia insoddisfacente. Il test ha portato alla luce un quadro nitido: per 1'81 per cento dei cittadini il magistrato che sbaglia deve essere responsabile della propria azione. La posizione accomuna tutti gli elettorati, e comprende chi ha votato per Grillo (78%) e chi ha scelto Forza Italia (90%), Leganord (94%) o Pd (85%).



Azione diretta. L’opinione pubblica appare, però, più perplessa sull’altra discussa questione, e cioè su come agire contro il magistrato che sbaglia. Le posizioni sul punto evidenziano sensibilità differenti, anche se l’orientamento è verso una chiara e netta punibilità. Il 64 per cento degli intervistati ritiene indispensabile l'azione diretta contro i magistrati, quindi non più passando attraverso lo Stato. Anche se il 71 per cento sottolinea la necessità di norme che, pur punendo chi sbaglia, non sottopongano i magistrati a ricatti o freni. L'intervento legislativo auspicato, infatti, punta a rendere più forte l'attuale legge sulla responsabilità civile, prevedendo effetti diretti e immediati sulla carriera del magistrato.



Oggetto della responsabilità, inoltre, non deve essere solo il dolo e la colpa grave, ma anche la negligenza o l'aver agito in base a una personale visione ideologica. E su questa impostazione sono schierati sia gli elettori di Forza Italia (84%) e della LegaNord (93%), sia quelli del Pd (72%) e del Movimento 5 Stelle (74%). Una quota minoritaria di italiani (34%) appare meno astiosa verso la magistratura e, pur ritenendo adeguata l'attuale normativa sulla responsabilità civile dei magistrati, auspica un'applicazione meno restrittiva delle regole.



Un altro segmento dell'opinione pubblica (35%), invece, punta il dito sui rischi che si corrono ammettendo la possibilità di un procedimento diretto contro i magistrati. La preoccupazione è quella di costringere la categoria a una sequela di contenziosi, con il rischio di produrre una giurisdizione timida, difensiva e spaventata. Particolarmente sensibili al tema risultano gli elettori del Pd e di Grillo, mentre molto meno preoccupati sono quelli di Forza Italia (48% i primi, 50% i secondi e 28% i berlusconiani).



I rischi. Complessivamente, in ogni caso, l'opinione pubblica appare schierata. I dubbi e le cautele non riducono la portata della richiesta di azioni contro chi sbaglia, anche se evidenziano la preoccupazione della gente affinché le norme sulla responsabilità dei magistrati non frenino o limitino le inchieste, specie quelle contro i colletti bianchi e la politica.
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