Renzi al Sud: crisi in tutta l'Eurozona, la crescita non si fa abbassando salari

Renzi al Sud: crisi in tutta l'Eurozona, la crescita non si fa abbassando salari
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Giovedì 14 Agosto 2014, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 08:18

Il governo va avanti con il programma fissato: Confermiamo tempistica e metodo. Nessun tipo di problema o preoccupazione, andiamo avanti decisi con convinzione e determinazione, con calma e serenit. Così il premier Matteo Renzi ha risposto a Napoli a chi gli domandava se bisogna attendersi misure choc per l'economia. La crescita non si innesca abbassando i salari e «facendo riforme che dovrebbero essere finalizzate all'abbassamento della qualità della vita» dei lavoratori «con la motivazione che saremmo più competitivi». Ma la soluzione «non è giocare alla meno peggio», ha aggiunto.

La crescita al palo «Stamattina vedo che la Germania fa -0,2%. Farei a cambio volentieri in termini di dimensioni economiche, ma non è la percentuale dello 'zero virgola' a fare la differenza, ma il clima di rassegnazione nell'opinione pubblica, di chi pensa, ad iniziare dalle classi dirigenti, che tanto non cambierà mai». «Non c'è una situazione di crisi dell'Italia rispetto all'Eurozona che viaggia a velocità doppia: questo è accaduto in passato - dirà poco dopo a Reggio Calabria - ora la situazione è cambiata, l'intera eurozona vive una fase di stagnazione».

Italia leader «Oggi l'Italia è nelle condizioni, facendo le riforme che deve, di essere guida in Europa e trascinare l'eurozona fuori dalla crisi», ha aggiunto Renzi. Tutti però devono «fare la propria parte con convinzione e determinazione» per conquistare «la leadership in Europa».

Cultura e scuola «L'Italia che verrà conoscerà finalmente una situazione di crescita se faremo passi avanti sulla cultura, l'educazione, la scuola» che sono «fattori di crescita» tanto quanto le misure economiche, ha aggiunto Renzi, che invita a superare la «separazione» tra le misure per l'economia e le altre riforme. «Qualcuno ha definito autoritaria la riforma costituzionale ma questa è solamente una boutade estiva», ha sorriso, aggungendo che «Napolitano ha verificato che il Parlamento ha accolto il suo appello ed ha approvato in tempi significativi la riforma». «Il 14 maggio avevamo speso il 50% di fondi europei: dopo tre mesi siamo al 58% - ha anche annunciato -. Parlo dei vecchi fondi, non di quelli nuovi su cui c'è stata un pò di polemica ieri. Un passo avanti è stato fatto ma non è ancora sufficiente».

Il sud «Dobbiamo uscire dalla cultura della rassegnazione e della delega. La scommessa è non avere alibi e fare il punto su tutte le partite aperte dicendo al Mezzogiorno che non è il punto retrogrado del Paese ma un luogo nel quale» si può fare innovazione ed essere motore di sviluppo, ha anche detto il premier.

La contestazione Renzi è stato anche bersaglio di qualche fischio e qualche contestazione da parte di un piccolo gruppo di manifestanti. Due lavoratori dei Consorzi unici di Bacino, inoltre, si sono arrampicati su una gru alla Città della Scienza per il mancato pagamento di 22 mensilità. Un altro manifestante ha un finto cappio intorno al collo per dimostrare la propria condizione senza lo stipendio. Un gruppo di lavoratori in mobilità e cassa integrazione ha invece organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Reggio Calabria.

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