Renzi la spending review: «Se tagliamo 16 miliardi, stiamo sotto al tre per cento»

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Giovedì 7 Agosto 2014, 21:29
Dopo la diffusione dei dati del Pil Matteo Renzi commenta la situazione economica del Paese «È interessante ragionare sui dati perché la recessione tecnica dipende da segno meno consecutivo in ultimi due trimestri. Ma negli ultimi anni l'Italia ha il segno meno per 11 volte, tranne una pausa. Dalla recessione non siamo mai usciti tecnicamente. L'Italia non è finita, con buona pace dei gufi e degli sciacalli». Così Matteo Renzi, a In Onda su La7. «Gli 80 euro sono un atto di giustizia sociale. Se una famiglia si può permettere una serata in pizzeria in più per me, Pil o non Pil, è una fatto di civiltà del Paese».



«Nel 2015 riduciamo ulteriormente la pressione fiscale: se nel 2014 abbiamo dato 80 euro da maggio, abbiamo fatto 8/12 mentre il prossimo anno ridaremo tra i 10 e gli 11 miliardi. Ci sarà una manovra di taglio alla spesa».



«A noi servono 16 miliardi di spending review per il 2015 che ci permetterebbe di stare sotto il 3% deficit/pil anche con una crescita non esaltante. Si è fatto abbastanza? No». Così Matteo Renzi a In Onda, parlando degli obiettivi della spending review ribadendo che le scelte sono della politica, «noi non abbiamo un soggetto tecnico esterno che decide in autonomia».



«Oggi si è finito di votare gli emendamenti alla riforma del Senato. Scommettevano che non ce l'avremmo fatta, ora io dico grazie ai senatori che hanno sopportato gli insulti e hanno portato a casa il voto di 7000 emendamenti alcuni dei quali ostruzionistici. Non sarà la riforma del Pd, ma la riforma dei cittadini».