Finanziamento ai partiti, è bagarre alla Camera. M5S: «Ladri». Intesa su tetto a donazioni privati

Riccardo Fraccaro (foto Mauro Scrobogna - LaPresse)
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Giovedì 10 Ottobre 2013, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 12:19
Bagarre alla Camera durante l'esame della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Riccardo Fraccaro del M5s ha detto ai deputati continueremo a chiamarvi ladri. Immediata La reazione dei deputati del Pd è stato immediata e molti hanno abbandonato l'Aula. Intanto la maggioranza trova l'intesa sul tetto alle donazioni a 300mila euro.



La vicepresidente Marina Sereni ha provato a riportare l'ordine richiamando Fraccaro a «non usare un linguaggio offensivo per il Parlamento e i deputati». Ma il Pd ha continuato a rumoreggiare, chiedendo interventi della presidenza sul deputato M5S e urlando in coro «Fuori, Fuori». Al che, Sereni ha intimato a Fraccaro: «Se pronuncia di nuovo quella parola....», ma non è riuscita a finire la frase, la sua voce è stata sopraffatta dalle urla dei deputati M5S. Specificando che «l'Aula non è né un ring né uno stadio», mentre decine di deputati del Pd abbandonavano platealmente l'Aula, la vicepresidente ha sospeso la seduta.



«Io ne ho viste di cose.... Durante il mio intervento in Aula Pd, Pdl, Sel e Scelta civica sembravano sull'orlo di una crisi isterica. Eppure mi sono limitato a smontare pezzo per pezzo un provvedimento farlocco come quello sul finanziamento pubblico ai partiti», ha detto poi Fraccaro raccontando su Facebook l'intervento in Aula che ha scatenato la bagarre.



«Quando ho detto chiaro e tondo che il saccheggio dei soldi pubblici continua - ha scrito ancora Fraccaro - il partito unico ha perso la testa: urla da stadio, insulti, addirittura un deputato con una scarpa in mano! Ecco la frase incriminata: "Noi siamo saliti in alto per difendere la Costituzione, ci avete chiamato moralisti e multati per questo. Voi invece vi arroccate nel bunker per tenervi stretto il malloppo, e noi continueremo ad opporci e a chiamarvi ladrì. Possono strepitare quanto gli pare, io glielo ridico altre cento volte!"».



«Il disegno di legge in esame non abolisce il finanziamento pubblico, con queste disposizioni i cittadini finanzieranno ancora i partiti - ha dichiarato ancora il deputato del MoVimento 5 Stelle -.È una riforma del Gattopardo che instaura, per giunta, un sistema ancora meno trasparente ed equilibrato. L’unico modo per fermare il saccheggio che dura da venti anni è smascherare il trucco messo in atto dal Governicchio Letta e dalle larghe intese: la casta continuerà ad appropriarsi indebitamente dei soldi dei cittadini, questa è la realtà. Il MoVimento 5 Stelle è l’unico ad aver rinunciato a ben 42 milioni di euro dei cosiddetti rimborsi elettorali. I partiti restituiscano il malloppo».



«Vergognosi insulti dei grillini in aula. Seduta sospesa. I cinque stelle vogliono impedire riforma che abolisce finanziamento ai partiti». Lo scrive su twitter Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera.



«Dal Pd e dal Pdl si alzano cori di protesta, tutti i partiti ci gridano "Fuori, fuori, fuori". I deputati del Pd si avvicinano minacciando, augurandoci la morte, dicendo "vi aspettiamo fuori, vi ammazziamo" (speriamo che ci sia tutto nello stenografico)». È il racconto dello scontro nell'Aula della Camera fatto su Facebook dal deputato M5S Alessandro Di Battista. Una denuncia fatta propria dal gruppo M5S, che pubblica sui social network un video "pirata" (è vietato fare riprese dai banchi) della bagarre in Aula.



L'intesa nella maggioranza. Nella riunione del comitato dei nove è stato formalizzato l'emendamento sul tetto alle donazioni dei privati ai partiti, che divideva il Pdl dal Pd. Il testo, si apprende, prevede una soglia di 300 mila euro, con entrata in vigore progressiva.



La proposta di modifica dell'articolo 8 del ddl del governo sul finanziamento ai partiti, recepisce l'accordo raggiunto nella maggioranza sull'introduzione di un tetto al finanziamento dei privati. Sembra dunque rientrare la richiesta del Pdl, avanzata questa mattina dalla relatrice Mariastella Gelmini, di rivedere i termini dell'intesa. Una richiesta che rischiava di portare a una spaccatura con Pd e Scelta civica.



Il testo dell'emendamento prevede dunque un tetto di 300 mila euro l'anno per le donazioni dei privati ai partiti. Il limite entrerà in vigore in maniera progressiva: nel 2014 sarà fissato al 15% del bilancio dell'anno precedente di ciascun partito, nel 2015 al 10%, nel 2016 al 5%, mentre dal 2017 entrerà a regime il tetto di 300 mila euro.



Passa anche la previsione di un limite per le fideiussioni dei privati. A regime, si applicherà anche ad esse il tetto di 300 mila euro, con la previsione però che la fideiussione che superi quel limite, "sconti" la parte eccedente negli anni successivi (per fare un esempio, chi un anno effettui una fideiussione da 600 mila euro a un partito, l'anno successivo non potrà effettuarne un'altra). Il nuovo emendamento dovrà adesso passare al vaglio della commissione Bilancio della Camera per un parere.