Regionali, Grillo: astensionismo non tocca il M5S

Regionali, Grillo: astensionismo non tocca il M5S
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Lunedì 24 Novembre 2014, 16:06
Risultati deludenti per il M5S sia in Emilia che in Calabria. Ma a Grillo sembrano non interessare. Anzi, il leader del Movimento assolve pienamente il suo partito.



In Emilia il M5S passa da 2 a 5 seggi e vede - rispetto a quella che di fatto era ancora una fase di lancio per il movimento - un consenso sostanzialmente sugli stessi livelli del 2010: il candidato di allora, Giovanni Favia arrivò appena sopra quota 161mila; Giulia Gibertoni è seimila voti sopra. I consensi alla lista sono invece passati da 126 mila a quasi 159.500. Comunque ben al di sotto della metà dei voti raccolti in Emilia-Romagna alle europee (furono quasi 444 mila) e meno di un terzo dei voti alle politiche del boom quando i consensi arrivarono al record di 658.475.



​Flop del Movimento 5 Stelle in Calabria I pentastellati ottengono il 4,88%,con un calo di quasi 17 punti sulle Europee di maggio, quando arrivarono al 21,50, ed una flessione ancora più pesante sulle Politiche 2013 (erano al 24,86%). Pur superando il quorum del 4% M5s, secondo gli stessi aderenti, non otterrebbe neanche un seggio.



Il leader Grillo sul blog dà una lettura diversa dei risultati: «L'astensionismo non ha colpito il M5S», scrive sul suo blog: «In Emilia Romagna ha vinto l'astensionismo, il rigetto del cittadino per la politica. La puzza è troppa, in particolare quella piddina. Si può dire tranquillamente che con questo livello di astensionismo ha perso la democrazia».



«I numeri non sono opinioni come vogliono farci credere!» scrive Grillo che riporta alcuni dati: «Quattro anni fa votò il 68,06%, ieri il 37,67% degli elettori (a proposito Renzie e Berlusconi vogliono un Senato di nominati dalle Regioni eletti da così pochi cittadini?). Il MoVimento 5 Stelle nel 2010 raccolse il 6% pari a 126.619 voti eleggendo due consiglieri, ieri ha aumentato i consensi in termini assoluti con 159.456 voti (13,2%) pari a cinque consiglieri con una campagna elettorale costata poche migliaia di euro a fronte delle centinaia di migliaia di euro degli altri partiti e senza l'aiutino dei media».



In questo contesto è stata invece «decimata Forza Italia che da 518.108 voti (24,5%) passa a 100.478 voti (8,36%) con due soli consiglieri.
La Lega perde 55.162 voti: in termini assoluti è passata da 288.601 voti del 2010 (13,6%) a 233.439 voti (19%). Il Partito Democratico perde 322.504 voti: è passato da 857.613 voti del 2010 (40,64%) a 535.109 (44,52%).I numeri non sono opinioni come vogliono farci credere!».
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