Casapound, alta tensione nell'hinterland milanese, i militanti: «La festa non si ferma», il sindaco: «Li faremo sloggiare»

Casapound, alta tensione nell'hinterland milanese, i militanti: «La festa non si ferma», il sindaco: «Li faremo sloggiare»
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Venerdì 11 Settembre 2015, 14:24 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 12:00
Alta tensione a Castano Primo, nel Milanese, dove il Comune ha negato a Casapound di poter svolgere la festa nazionale del movimento. La festa si farà comunque da oggi pomeriggio ribadiscono i vertici del movimento, già sul posto per

organizzare stand e quant'altro. «C'è gente che è arrivata da tutta Italia, ci sono ospiti illustri, c'è un organizzazione che lavora da tempo per questa iniziativa e all'ultimo minuto, il giorno prima, revocano l'autorizzazione. Non si può», spiega il presidente nazionale Gianluca Iannone che oggi alle 18 intende dare il via al primo dibattito della manifestazione, che dovrebbe durare fino a domenica.



Iannone ringrazia poi chi, «pur essendo ostile al confronto aperto, ha contribuito a dare visibilità» alla

festa. Fra «i nostri migliori alleati dal punto di vista mediatico» il presidente del movimento cita il

sindaco di Castano Primo (che ieri ha revocato l'autorizzazione) «e alcuni illuminati esponenti del Pd».



Intanto anche la Prefettura però ha preso atto del divieto del sindaco di Castano Primo, il quale sarebbe stato anche oggetto di minacce. "La revoca è stata confermata", dice il primo cittadino, Giuseppe Pignatiello. "Adesso interverremo con i dovuti atti perchè questa presenza venga allontanata dalla tensostruttura". Ribadendo che «non è mai stata autorizzata perchè non si è presentato nessun esponente di Casapound» per la richiesta all'amministrazione «ora faremo tutti gli atti dovuti, insieme e in collegamento con la prefettura», che «ringrazio per tutta l'attività fatta, dal prefetto e dal Comitato». Il sindaco non ha voluto commentare le minacce giuntegli.
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