Usa-Germania, è gelo diplomatico: stop al trattato commerciale

Usa-Germania, è gelo diplomatico: stop al trattato commerciale
di Anna Guaita
3 Minuti di Lettura
Sabato 12 Luglio 2014, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 09:56
Titoli cubitali in Germania, con Der Spiegel che denuncia un terremoto diplomatico mentre Die Welt dichiara che non ci sono alternative e bisogna punire gli americani.



Lo scandalo delle spie Usa ha causato indignazione profonda nel Paese che si considera uno dei più solidi e affidabili alleati di Washington.



Negli Stati Uniti tuttavia la clamorosa notizia dell'espulsione da Berlino del capo dell'ufficio intelligence dell'Ambasciata Usa compare solo nelle prime pagine di un pugno di giornali nazionali. Non c'è stata neanche una telefonata diretta di Obama ad Angela Merkel: la Casa Bianca è - dicono fonti bene informate - «profondamente imbarazzata» e per questo ha affidato al segretario di Stato John Kerry il compito di presentare le proprie spiegazioni al collega tedesco Frank Walter Steinmeier, ma solo fra una settimana, a Vienna, quando si terrà il nuovo incontro del gruppo che negozia sul nucleare dell'Iran.



Comprensibile dunque che uno stretto alleato della cancelliera Angela Merkel, l'esponente dell'Unione Cristiano-Democratica Wolfgang Bosbach, abbia protestato: «Gli Stati Uniti non hanno capito quanto sia grave il macigno sui rapporti tedesco-americani».



A soffrire dello scandalo non solo il buon nome degli americani, la cui impopolarità in Germania cresce sin dalle prime rivelazioni della talpa Edward Snowden la scorsa estate, ma anche le speranze della Casa Bianca di negoziare velocemente il Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti, un trattato che sta a cuore a Washington ma molto meno ai 28 Paesi membri dell'Unione Europea. O almeno, il negoziato verrà rallentato fino a che l'indignazione non sarà sedimentata. E per ora non se ne vede la fine.



DOPPIO GIOCO

Lo scandalo dei due agenti tedeschi che facevano il doppio gioco a favore degli Usa ha portato all'ordine di espulsione del capo degli uffici Cia a Berlino. Il portavoce di Merkel, Steffen Seibert, ha detto che l'uscita dell'uomo «avverrà in un arco temporale breve». E intanto il ministro della Giustizia Heiko Mass, chiede che gli Usa dichiarino apertamente se ci sono altri programmi di spionaggio in corso nel Paese: «Abbiamo bisogno di assicurazione che queste attività sono concluse una volta per tutte».



Quanto ciò sia possibile è da vedere.

Proprio in questi giorni l'allarme antiterrorismo è stato aumentato in seguito al sospetto che giovani estremisti islamici con passaporto di Paesi europei siano stati indottrinati in Siria e possano farsi carico di attentati contro aerei diretti negli Usa. Per l'appunto almeno 500 di questi giovani sono tedeschi, e gli americani vogliono sapere con precisione dove si trovino. Si fideranno dei colleghi tedeschi per una simile informazione?



IL COPASIR

Che Paesi alleati si controllino l'un l'altro è scontato nelle comunità delle intelligence. "Ascoltarsi" è un modo anche per controllare che le comunicazioni ufficiali siano sincere. Diciamo che lo spionaggio funziona come cartina tornasole dell'affidabilità di un alleato. Tuttavia nel caso dello scandalo di questi giorni, la rabbia è dovuta anche al fatto che gli americani hanno corrotto o tentato di corrompere dei cittadini tedeschi.



A questo proposito, il vicedirettore del Copasir, il Comitato Parlamentare che in Italia controlla i servizi segreti, ha assicurato che nel nostro Paese «viene esercitata la massima sorveglianza» e che non sono stati riscontrati «episodi di spionaggio o di corruzione dei nostri agenti».



Allo stato attuale, lo scandalo non ha destato grande interesse negli Usa. E difatti il capo della Cia, John Brennan, ha testimoniato al Congresso, ma a porte chiuse. Pare abbia assicurato i legislatori, preoccupati di perdere la fiducia di un alleato così importante, che sta fornendo ai tedeschi tutte le spiegazioni richieste. Ma non può sfuggire l'ironia del fatto che nessuno sappia quali siano queste spiegazioni. Sono segrete.
© RIPRODUZIONE RISERVATA