Domenica scorsa il piccolo era in macchina con la nonna e una prozia che era al volante quando ha avvistato un sacchetto di plastica: seduto sul sedile posteriore e assicurato con la cintura, è riuscito ad allungarsi per scoprire cosa potesse contenere. In men che non si dica ha iniziato a giocherellare con una 357 magnum carica, l'ha puntata contro la nonna e ha fatto fuoco: la donna, seduta sul sedile passeggero, è stata colpita alla spalla. La prozia, proprietaria dell'arma, ha arrestato immediatamente l'auto e, quando si è voltata, ha visto il piccolo con la pistola stretta in entrambe le mani in un mare di lacrime. La vittima è stata portata d'urgenza all'ospedale di Charotte dove è ricoverata: per i medici nessun organo vitale è stato intaccato e non è in pericolo di morte.
«Stiamo ancora cercando di capire come il bambino abbia potuto premere il grilletto - ha detto Mark Bollinger, portavoce del dipartimento di polizia di Rock Hill – In ogni caso il piccolo è riuscito a raggiungere l'arma perché non era assicurato in un seggiolino. La proprietaria della pistola potrebbe rispondere per aver impropriamente custodito l'arma e di averla lasciata alla portata di un bambino, oltretutto carica. Stiamo incoraggiando la gente, come sempre, a tenere le armi sotto controllo, soprattutto quando ci sono dei bimbi in giro».
Purtroppo questo appello rimane il più delle volte inascoltato e negli Stati Uniti questo è solo l'ultimo caso in ordine cronologico di armi incustodite che finiscono nelle mani dei più piccoli. Solo per citare alcuni episodi, due settimane fa un 11nne è stato accusato di aver ucciso un bimbo di 8 anni sparandogli dopo una disputa per un giocattolo a White Pine, in Tennessee. A settembre, un altro 11enne ha ucciso a colpi di pistola un 16enne che si era intrufolato nella sua casa.