Raid anti-jihadisti russi sulla Siria. Usa: Mosca fermi la sua aggressione

Raid anti-jihadisti russi sulla Siria. Usa: Mosca fermi la sua aggressione
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Mercoledì 30 Settembre 2015, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 08:39

La Russia ha lanciato i primi raid aerei in Siria, nei pressi di Homs. Lo riferisce un funzionario Usa alla Cnn. L'alto funzionario Usa ha aggiunto che le missioni americane proseguono regolarmente.

La Russia deve fermare la sua aggressione in Siria. Lo ha detto il segretario alla Difesa americano, Ash Carter.

«Nel corso dell'operazione aerea in Siria, i velivoli delle forze aeree e spaziali russe colpiscono attrezzature militari, centri di comunicazione, mezzi di trasporto, magazzini di armi e munizioni e carburanti e lubrificanti appartenenti ai terroristi dell'Isis», riferisce il ministero della Difesa russo. Ma negli stessi istanti dagli Usa alti funzionari sostengono che la zona di Homs, dove i jet russi hanno iniziato a bombardare, non è sotto il controllo dello stato islamico. Gli stessi precisano di essere stati informati da Mosca un'ora prima degli attacchi.

I raid aerei russi in Siria sembrano aver colpito zone dove probabilmente non erano presenti forze dello Stato Islamico, ha detto ancora il segretario alla Difesa Usa, sottolineando che questo è «precisamente uno dei problemi» dell'approccio russo in Siria.

Il numero uno del Pentagono ha anche affermato che l'intervento di Mosca è un «errore» ed è «destinato a fallire», ma che è ancora possibile per la Russia giocare un ruolo costruttivo per mettere fine alla guerra.

«La Russia non sta combattendo l'Isis in Siria, ma prende di mira i civili nelle comunità che hanno respinto lo Stato Islamico»: così il presidente della Coalizione Nazionale Siriana, Khaled Khoja, «condanna» i raid di Mosca. «La Russia - continua - usa la sua forza militare per sostenere la guerra del regime di Assad contro i civili».

Il responsabile del Pentagono ha chiesto di avviare contatti con la Russia sulle operazioni aeree in Siria per evitare che i raid lanciati da Mosca e quelli americani collidano o 'ostruiscano' lo spazio a vicenda.

«L'unico modo giusto di lottare contro il terrorismo internazionale è agire in anticipo, combattere e distruggere miliziani e terroristi sui territori già occupati da loro e non aspettare che arrivano a casa nostra», ha detto Putin. «È risaputo che nelle file di questa organizzazione terroristica, il cosiddetto Stato islamico, che, voglio sottolinearlo ancora una volta, non ha niente a che fare col vero Islam, si trovano adesso migliaia di persone provenienti da paesi europei, dalla Russia e da Stati dell'ex Urss. Non bisogna essere specialisti - ha concluso il leader del Cremlino - per capire che se avranno successo in Siria senz'altro torneranno nei loro paesi e arriveranno in Russia».

La Russia si appresta a presentare al Consiglio di Sicurezza Onu una bozza di risoluzione per costruire una coalizione anti-Isis che includa il presidente siriano Assad e l'Iran. Lo hanno rivelato all'Ansa fonti diplomatiche del Consiglio. La bozza esorta a lottare contro i gruppi estremisti «in coordinamento con i governi degli stati colpiti». La bozza è prevista approdare sul tavolo del Consiglio di Sicurezza in programma nella giornata di oggi, con all'ordine del giorno il tema 'Risoluzione dei conflitti in Medio Oriente e in Nord Africa e lotta al terrorismo'. Durante il suo discorso in Assemblea Generale Onu, il presidente russo aveva chiesto che l'organo delle Nazioni Unite adottasse una risoluzione per coordinare le forze anti-Isis. A suo parere, per fare questo serve una coalizione più ampia che comprenda anche le forze del presidente siriano Assad.

I bombardamenti russi in Siria sono iniziati dopo che stamani il Senato russo ha approvato l'intervento militare richiesto dal presidente Putin all'unanimità con 162 voti a favore. Ad annunciare l'esito del voto è stato il capo dell'amministrazione presidenziale russa, Serghiei Ivanov, che citato dalla Tass ha spiegato che la Russia userà solo forze aeree. I raid sono stati coordinati con il centro informativo a Baghdad a cui partecipano Russia, Siria, Iraq e Iran, fa sapere il generale russo Iuri Iakubov all'agenzia Interfax precisando che «le informazioni sulle incursioni aeree sono state trasmesse anche ai rappresentanti americani a Baghdad».

L'ultima volta che Putin ha chiesto al Senato russo il permesso di inviare truppe all'estero è stato nel marzo del 2014 poco prima dell'annessione della Crimea. Durante la seduta odierna del Senato la richiesta è stata presentata ai parlamentari da Ivanov, dal vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov e dal vice ministro della Difesa Nikolai Pankov.

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