Rapite in Siria due ragazze italiane, da sei giorni non si sa più nulla di loro: forse sono in mano a criminali comuni

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo
di Cristiano Tinazzi
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Giovedì 7 Agosto 2014, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 11:26

Due volontarie italiane, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, sarebbero state rapite da uomini armati, probabilmente criminali comuni, in Siria, nei dintorni di Aleppo.

Le due ragazze, fondatrici del Progetto Horryaty (un’iniziativa di solidarietà per la Siria), erano entrate il 28 luglio da Atma, paese posto sul confine tra Turchia e Siria. A pochi chilometri di distanza c’è l'omonimo campo profughi, uno dei più grandi del Paese. Qui hanno trovato rifugio oltre 28 mila persone.

La zona di Atma è un porto di mare cogestito da diversi gruppi combattenti, come quelli di Jabhat al Nusra e del Fsa, ma frequentato anche da cellule dell’Isis e bande criminali.

Non è chiaro cosa siano venute a fare in Siria le due ragazze, se entrate con un carico di medicinali o viveri di prima necessità da consegnare o se solamente per una missione esplorativa. Il rapimento sarebbe avvenuto ad Aleppo, nella zona di Al Abzemo, intorno alle quattro di notte tra il 31 luglio e il primo di agosto, secondo quanto riferito da fonti locali.

Un sequestro che è stato effettuato da diverse decine di uomini armati (almeno trenta miliziani) che hanno circondato la casa dove si trovavano le italiane, prendendo in ostaggio anche due siriani del battaglione Noureddin al-Zengi che erano con loro proprio per proteggerle. I siriani sono poi stati successivamente liberati a una ventina di chilometri dall’abitazione. Le due ragazze avevano con loro circa quattromila euro in contanti. I rapitori hanno portato via anche i laptop e i cellulari delle ragazze.

Le attività informative. La Farnesina, confermata l’irreperibilità di Greta e Vanessa, ha intanto avviato attività informative in loco al fine di ricostruire la dinamica dei fatti. L’ultimo messaggio in chat di una delle due ragazze risale alle 15 e 31 del 31 luglio. Poi il buio. Sempre secondo alcune fonti locali ben informate, le due sarebbero state viste l’ultima volta insieme a membri del Jaish al-Mujahideen, sigla che racchiude una decina di gruppi islamisti (alleati del Free Syrian Army in funzione anti-Isis).

«Le ragazze stavano in una casa. Con loro c’erano tre uomini a loro protezione», racconta un siriano che le conosce e che precedentemente le aveva scortate nei primi due viaggi. «Non so bene con chi siano entrate da Atma e che facevano ad Aleppo. Mi hanno detto che avevano diverse migliaia di euro con loro».

Le ipotesi. Al momento nessuno sa dove siano e soprattutto con chi siano Greta e Vanessa. La pista della criminalità comune è quella più probabile anche se in Siria nulla avviene per caso. Organizzare un sequestro con l’impiego di quattro macchine e una trentina di persone non è cosa da poco e prevede una fase progettuale, uomini e mezzi.

Chi ha organizzato il sequestro sapeva che sarebbero arrivate nel Paese, quando e dove sarebbero andate e con quanti uomini di scorta. E in un paese dove si uccide e si vede uccidere da oltre tre anni, dove non c'è più nulla e dove la violenza è compagna quotidiana di tutti, rapire due ragazze occidentali è un affare che può fruttare milioni di dollari.

Gli altri viaggi. Non era la prima volta che le due volontarie si recavano in Siria. Nel marzo 2014 il loro primo viaggio, a quanto viene detto da altri attivisti, poi un secondo a distanza di poche settimane per istituire piccoli progetti e inviare medicinali e aiuti di prima necessità. Un viaggio, quest'ultimo, che pare essere stato fatto con una leggerezza tale da lasciare in molti a bocca aperta.

La Siria non sarà il 'Paese del male' come l'ha definita il giornalista Domenico Quirico, anche lui rapito in Siria nel 2013 e tenuto sotto sequestro per cinque mesi, ma non è neanche un paese dove due ragazze possono andare da sole, affidandosi al caso. Padre Paolo dall'Oglio, che la Siria la conosce come le sue tasche, ne è sfortunato testimone. Di lui, da più di un anno, non si sa più nulla.

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