Hong Kong, scontri tra studenti e filo-cinesi. Salta incontro con governo

Hong Kong, scontri tra studenti e filo-cinesi. Salta incontro con governo
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Ottobre 2014, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 11:23

A Hong Kong scoppia la violenza nel quartiere popolare di Mongkok, dove si insediato un gruppo di studenti che ha occupato l'incrocio fra l'arteria Nathan Road e Argyle Street. Gli studenti hanno annullato i previsti incontri col governo.

In un comunicato la Federazione degli studenti di Hong Kong, che era stata invitata ai colloqui con la «numero due» del governo Carrie Lam, afferma di «non aver altra scelta» che quella di annullare gli incontri, dato che la polizia «ha chiuso gli occhi» sugli attacchi contro i manifestanti condotti oggi in diverse zone della città. Gli aggressori, che in alcuni casi se la sono presa anche con giornalisti e turisti stranieri, affermavano di essere «sostenitori di Pechino» o «cittadini stanchi delle proteste», ma secondo gli studenti si trattava di delinquenti prezzolati. Gli attacchi hanno preso di mira le due concentrazioni di manifestanti meno numerose, quelle di Mongkok nella penisola di Kowloon e quella di Causeway Bay sull'isola di Hong Kong.

Gruppi di appartenenti a Anti-OccupyCentral, distinguibili dal nastro blu, e di persone senza distintivi di riconoscimento, hanno cominciato a distruggere le tende e i manifesti degli studenti.

Con il passare delle ore la folla violenta si è fatta sempre più numerosa, e diverse persone sono state ferite o colpite. I quattro autobus che bloccavano l'incrocio sono stati lentamente spostati, ma nemmeno questo ha calmato i dimostranti anti-studenti. Molti studenti sono stati insultati, presi a calci e colpiti da bottigliette, mentre la polizia sembrava incapace di riprendere il controllo. Fra i presenti molti hanno denunciato che fra la folla violenta molti parlavano mandarino, lingua diffusa nella cina continentale.

Per la prima volta i membri dei gruppi pro-democrazia si ritrovano nel mezzo di scontri violenti da parte di gruppi politici definiti pro-governo o pro-Pechino, per quanto il movimento studentesco avesse fatto suo lo slogan di mantenere le manifestazioni e occupazioni pacifiche.

I leader del movimento pro-democrazia di Hong Kong avevano minacciato di sospendere i colloqui col governo se non fossero cessati gli attacchi fisici contro i manifestanti.

Pechino: quella dei manifestanti è una causa destinata alla sconfitta. Il giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese, il Quotidiano del Popolo, pubblica oggi un secondo editoriale fortemente critico verso gli studenti che hanno occupato il centro di Hong Kong reclamando elezioni veramente libere. La loro causa, secondo il giornale, «è destinata alla sconfitta» e le loro rivendicazioni non sono «nè legali, nè ragionevoli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA