Non si placa la scia di sangue anche nella vicina Nigeria, dove sempre quest'oggi, cinque persone sono morte e otto sono rimaste ferite in un'attentato alla chiesa di San Giorgio nel quartiere cristiano di Sabon Gari,a Kano, nel Nord del Paese, che in passato era stato colpito da attentati di Boko Haram.
Secondo il portavoce della polizia nigeriana si è trattato «senza dubbio di un ordigno rudimentale piazzato dall'altro lato della strada». Sempre in giornata, nei pressi di uno degli atenei della città, una donna kamikaze si è fatta esplodere, ferendo cinque persone. L'attentatrice, che aveva nascosto l'ordigno sotto il suo hijab, è stata bloccata dalle forze dell'ordine all'ingresso dell'università. A insospettire la polizia, il suo comportamento insolito. A causa dell'ondata di violenza, le autorità della città nord nigeriana hanno deciso di annullare i festeggiamenti per il Eid al Fitr, che segnano la fine del mese sacro del Ramadan.
Da metà aprile, la Nigeria è teatro di una recrudescenza della violenza ad opera del gruppo armato islamista, che ha intensificato il ritmo degli attacchi, moltiplicando massacri di civili, attentati sanguinosi e rapimenti, tra cui il sequestro di massa di oltre 200 ragazze liceali nel Nord Est del Paese.
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