Ancora sangue. Ancora morte. Due bombe sono esplose in un'affollata moschea e in un ristorante frequentato da musulmani a Jos, in Nigeria, uccidendo almeno 44 persone e ferendone 67.
Secondo la Nema (National Emergency Management Agency) della Nigeria, 23 delle vittime sono state uccise presso un ristorante frequentato da politici e governatori, mentre sono 21 le persone che hanno perso la vita nella moschea di Sani Yahaya Jingir, imam che dal 2010 è schierato contro Boko Haram: secondo alcuni testimoni l'esplosione avrebbe investito il luogo di culto proprio mentre il predicatore invitata a una coesistenza pacifica tra le religioni. Il doppio attacco non è stato ancora rivendicato ma i terroristi di Boko Haram, gruppo che ha dichiarato fedeltà all'Isis, sono i principali indiziati.
La notizia degli attentati giunge a qualche ora di distanza da un altro attacco: un'estremista islamica di Boko Haram si era fatta esplodere in una chiesa di Potiskum, nel nord-est della Nigeria, uccidendo 5 fedeli che partecipavano alla messa domenicale.
Ieri il dipartimento di Stato degli Usa ha confermato il proprio sostegno agli sforzi compiuti dal governo nigeriano per sconfiggere il gruppo jihadista.