Serial killer catturato: era a Mentone
Cancellieri: «Il carcere sapeva degli omicidi»

Serial killer catturato: era a Mentone Cancellieri: «Il carcere sapeva degli omicidi»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Dicembre 2013, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 12:04

Catturato Bartolomeo Gagliano, il serial killer non rientrato in carcere di Genova dopo un permesso premio per andare da sua madre a Savona.

Il ministro Cancellieri ha annunciato che Gagliano è stato arrestato a Mentone. Il legale del serial killer, l'avvocato Iavicoli, ha raccontato: «Mi ha telefonato oggi a mezzogiorno che si voleva costituire. E invece l'hanno catturato prima. Avevamo appuntamento, in serata, nel ponente ligure. Eravamo d'accordo che subito dopo lo avrei accompagnato dai carabinieri per costituirsi».

Fonti della Procura di Genova hanno spiegato che Gagliano è stato catturato in una piazza di Mentone dopo un appostamento.

Uomini della gendarmerie hanno individuato in un parcheggio l'auto con cui era fuggito il serial killer attraverso il colore e la targa e hanno atteso il ritorno del fuggiasco per bloccarlo. Nell'albergo dove alloggiava è stata ritrovata la pistola.

Il fratello «Mi dovete credere. Mio fratello Bartolomeo dal 2006 a oggi è profondamente cambiato. Tra poco tempo avrebbe espiato la pena e sarebbe tornato ad essere un uomo libero. Non so proprio che cosa gli possa essere passato per la testa martedì mattina quando ha deciso di compiere quella pazzia». Natale Gagliano, fratello del serial killer, ha saputo della cattura da poco. È un pò più sollevato. Domenica scorsa era andato col figlio Andrea a prenderlo in carcere a Marassi. Era la terza licenza premio dell'anno tra agosto e dicembre.

«Mio zio - dice Andrea figlio di Natale e nipote di Bartolomeo - era felice di vederci insieme e siamo stati insieme anche a casa della nonna Giuseppina (la mamma di Gagliano ndr). Lo hanno dipinto in tutti i modi. Ma solo noi possiamo sapere che lui è davvero un'altra persona. Certo, quello che ha fatto è rimasto scolpito nella memoria ma ora era una persona diversa. Siamo rimasti in cella per due anni insieme. Era educato con tutti: con le guardie e con gli altri detenuti. Secondo me ha perso la testa dopo che gli è stato negato il permesso per tornare a Savona a Natale».

La Procura di Genova intanto aveva spiccato un ordine di cattura internazionale.

Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha lanciato accuse verso i responsabili della fuga, il magistrato di sorveglianza e lo stesso carcere di Marassi: riferendo alla Camera sulla vicenda, il Guardasigilli ha detto che sia il magistrato di sorveglianza che il carcere erano a conoscenza dell'ampio curriculum criminale di Gagliano. «Non è da un singolo episodio che si possono trarre conclusioni affrettate ed emotive su istituti irrinunciabili per l'attuazione del principio costituzionale della rieducazione della pena», ha tuttavia sottolineato il ministro. E sul direttore del carcere ha confermato che deve essere rimosso. Da lui, ha detto parlando a margine di un'audizione al Senato, «ci sono state dichiarazioni temerarie, visto che il carcere era in possesso di tutti i documenti della storia del detenuto. C'è stata leggerezza da parte sua, ha gettato allarme sulla popolazione e discredito sulle istituzioni».

«La vicenda ha destato allarme e preoccupazione nell'opinione pubblica. Di questo, nel rispetto dell'autonomia ed indipendenza del Giudice, intendo farmi carico anche approfondendo ulteriormente l'accaduto. Per questo motivo ho disposto che venga condotta una completa indagine conoscitiva», ha aggiunto il ministro della Giustizia.

«Non è da un singolo episodio che si possono trarre conclusioni affrettate ed emotive su istituti irrinunciabili per l'attuazione del principio costituzionale della rieducazione della pena». Ha concluso la Cancellieri.

Ordine di cattura internazionale. La Procura di Genova intanto aveva spiccato un ordine di cattura internazionale per Gagliano. Polizia e carabinieri anche grazie alle indicazioni del panettiere sequestrato da Gagliano e di alcuni detenuti, avevano perfezionato un identikit che è stato diffuso agli inquirenti anche di frontiera. La polizia ha vagliato alcuni fotogrammi tratti da sistemi di videosorveglianza.

Azione disciplinare per il direttore del Marassi. Il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria intanto fa sapere in una nota che, «oltre a disporre indagini interne volte ad accertare la dinamica dei fatti, ha avviato un'azione disciplinare nei confronti del Direttore della casa circondariale di Marassi in relazione alle inopportune e intempestive dichiarazioni rese alla stampa».

Si profila un trasferimento per il direttore Salvatore Mazzeo per le dichiarazioni rilasciate all'indomani dell'evasione del serial killer Bartolomeo Gagliano. Secondo quanto apprende l'ANSA, a breve sarà disposto il suo spostamento presso il Provveditorato regionale per la Liguria dell'Amministrazione Penitenziaria.