Blitz contro secessionisti veneti: 24 arresti. Sequestrato carro armato

Blitz contro secessionisti veneti: 24 arresti. Sequestrato carro armato
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Mercoledì 2 Aprile 2014, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 17:44
Volevano l'indipendenza dallo Stato italiano con il ricorso a metodi violenti e all'insurrezione popolare i 24 componenti dello sgangherato gruppo secessionista veneto arrestati oggi. A finire in manette anche due ex "Serenissimi" che assaltarono il campanile di San Marco a Venezia nel 1997, ma il disegno eversivo era «più ampio» e comprendeva di riunire più organizzazioni secessioniste, compresi gli indipendentista sardi di Disubbidientzia. Nessun legame con la Lega Nord, ma il segretario del Carroccio Salvini attacca: «Siamo alla follia, se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, sbaglia».



Il blitz dei carabinieri del Ros contro il gruppo secessionista accusato di aver messo in atto «varie iniziative, anche violente», per ottenere l'indipendenza del Veneto, è scattato stamani. Sono 24 gli arresti e 33 le perquisizioni complessive disposti dalla magistratura di Brescia. Sequestrato anche un carro armato con cui i secessionisti progettavano di compiere un'azione eclatante in piazza San Marco a Venezia. L'accusa è quella di terrorismo. La competenza è radicata a Brescia in quanto nel bresciano si sarebbe costituito il gruppo e si sarebbero tenute le riunioni. Le indagini sono cominciate circa tre anni fa.



Il leader dei forconi e l'ex deputato. Tra gli indagati figurano un leader del movimento dei Forconi e un ex deputato, il fondatore della Liga Veneta, Franco Rocchetta. La Liga Veneta confluì nella Lega Nord ma Rocchetta abbandonò poi il movimento. Di recente è stato tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto.



Finalità di terrorismo. Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della procura, sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra.



Si proponevano «l'indipendenza dallo Stato italiano con il ricorso a metodi violenti e all'insurrezione popolare» i componenti del gruppo "Alleanza", ha spiegato il procuratore di Brescia, Tommaso Buonanno. Il gruppo era stato fondato nel maggio del 2012 e riuniva esponenti di Brescia patria e del Movimento separatista Veneto stato.




Dicevano di voler instaurare «un clima di terrore» i secessionisti arrestati e raccontavano di avere a disposizione «un altro carro armato gigantesco». È Tiziano Lanza, di Bovolone (Verona) «sempre impegnato in azione di reclutamento e finanziamento» dell'Alleanza a parlarne al telefono in una lunga conversazione intercettata. «Andatevene dall'Italia e chiedete perdono per 147 anni di crimini contro la nostra popolazione e di ruberie - spiega in un'intercettazione riportata nell'ordinanza di custodia cautelare -. Andatevene e vivrete, rimanete e morirete.. poichè instaureremo veramente il clima di terrore, sai come ci divertiremo, la mafia anche qua..».



Poi Lanza descrive un fantomatico piano per l'occupazione di piazza San Marco: «Se riusciamo ad andarci con un mezzo così gigantesco, invece di otto forse saremo in ottocento, ben equipaggiati, con maschere antigas, qualcuno appostato con mitra e tutto e ci sarà anche gente all'estero, come me, che convocherà una conferenza stampa». «E quando l'azione sarà fatta - conclude - sarà coordinata mezza Italia perché lo faranno anche i piemontesi, lo faranno anche i sardi, ciascuno nel loro sistema, ma sarà sincronizzato con la nostra, perfino la napulitania, vogliono chiamarsi così».



I serenissimi. Gli arresti e le perquisizioni sono state eseguite tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona e hanno visto impegnati i militari dei vari comandi provinciali dell'Arma. Tra gli indagati figurerebbero alcune persone vicine al gruppo dei Serenissimi e il presidente e la segretaria della Life, l'associazione che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti forconi dell'8 dicembre scorso.



Il trattore carro armato. Tra gli episodi contestati ai secessionisti arrestati c'è anche quello della «costruzione di un carro armato da utilizzare per compiere un'azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco». Il trattore trasformato in carro armato è stato posto sotto sequestro era perfettamente funzionante, tanto che erano state eseguite anche delle prove di fuoco. Il mezzo è stato sequestrato.



La vicenda del trattore blindato richiama alla memoria quanto avvenuto il 9 maggio 1997, quando un gruppo di Serenissimi diede l'assalto al campanile di piazza San Marco. In quel caso tra gli elementi più scenografici c'era proprio un furgone trasformato in rudimentale carro armato, poi denominato Tanko.



Le indagini sull'Alleanza hanno documentato anche «attività strumentali alla realizzazione del progetto eversivo, con l'organizzazione di conferenze e manifestazioni di piazza, nonché la costituzione di una sorta di direttorio del nuovo governo Serenissimo, per le trattative con lo Stato italiano finalizzate alla secessione del Veneto dall'Italia», affermano gli investigatori.



Il progetto dei secessionisti arrestati di compiere attentati contro i tralicci, sulla scorta del terrorismo alto-atesino negli anni '50-'60, fu abbandonato perché - annota il gip di Brescia - «rischioso e probabilmente inviso alla quasi totalità

della pubblica opinione». Lo spiega uno degli arrestati, Luigi Faccia, durante un incontro intercettato con i "patrioti" bresciani. «Non è che danneggi il Quirinale - spiega il serenissimo del 1997 -. Danneggi il c... che sta guardando la partita e che si incazza come una iena, capito?».




Una bandiera della Serenissima in mano, con un cartello: "Siamo indipendentisti, arrestate anche noi". Così due consiglieri regionali della Lega Nord in Lombardia, Fabio Rolfi e Jari Colla, si sono fatti immortalare fra i banchi dell'Aula del Pirellone in segno di solidarietà con gli indipendentisti del Veneto arrestati.



Borghezio. «Questa mattina, in Italia, nel Veneto, 30 persone incensurate sono state arrestate per delitto di opinione, essendo irredentisti veneti. Chiedo al Parlamento Ue di intervenire per difendere la libertà di opinione». Lo ha detto l'eurodeputato della Lega Nord, Mario Borghezio, chiedendo la parola all'inizio della sessione plenaria del Parlamento Ue. «L'argomento non è all'ordine del giorno», è stata la replica di Gianni Pittella (Pd), primo vicepresidente del Parlamento Ue che stava presiedendo la seduta. Dal canto suo, Borghezio ha poi aggiunto:«Bruxelles non può ignorare che Roma sta attuando nei confronti dei patrioti veneti comportamenti simili a quelli che condanna in tutte le altri parti del mondo...».



Il presidente veneto Luca Zaia parla di un'inchiesta ad "orologeria" «con una tempistica - afferma - che far pensare male, in un momento in cui c'è questa istanza del Veneto sull'indipendentismo e sull'autonomia».



Il sindaco di Verona Flavio Tosi ritiene «che il provvedimento della Procura di Brescia sia assolutamente sproporzionato rispetto ai fatti reali. A Roma - afferma il leader leghista - si discute dello svuota-carceri, provvedimento che prevede l'uscita di prigione di criminali veri, mentre si arrestano persone come Franco Rocchetta, che personalmente conosco da più di 20 anni, la cui pericolosità sociale è inesistente. Le Procure - conclude - dovrebbero perseguire la verità e la giustizia, mentre l'impressione è che in questo caso l'operazione

sia di tipo politico».

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