Processo Mediatrade, l'interrogatorio a Pier Silvio Berlusconi slitta al 13 marzo: i pm contestano l'aggravante della transnazionalità

Pier Silvio Berlusconi
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Giovedì 6 Febbraio 2014, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 11:59
slittato al prossimo 13 marzo l'interrogatorio di Pier Silvio Berlusconi, il vice presidente di Mediaset, che figura tra gli imputati al processo Mediatrade.



Questa mattina infatti in aula prima ancora che Pier Silvio Berlusconi venisse interrogato, dopo che il pm Fabio De Pasquale ha contestato l'aggravante della transnazionalità relativa al reato di frode fiscale, le difese hanno chiesto i termini per studiare le nuove carte depositate tra cui quelle delle rogatorie anche a Hong Kong. Così, dopo una breve camera di consiglio, i giudici della seconda sezione penale del tribunale hanno aggiornato il processo al prossimo 13 marzo, giorno in cui il vice presidente di Mediaset dovrebbe rendere l'esame.



L'aggravante della transnazionalità I pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno contestato l'aggravante della transnazionalità in relazione al reato di frode fiscale contestato a Pier Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri e altri imputati.



Il pm De Pasquale all'apertura dell'udienza ha preso la parola e ha quindi contestato la nuova aggravante in quanto a suo parere «i fatti sono stati commessi in più di uno Stato con il coinvolgimento di un gruppo criminale organizzato. Riteniamo che il gruppo che ruota attorno a Frank Agrama - ha proseguito - nel tempo è stato impegnato in importanti attività di evasione fiscale negli Stati Uniti e a Hong Kong». I due pm hanno depositato dei documenti mentre le difese hanno chiesto i termini e quindi di rinviare l'udienza.




Prescrizione si allunga di due anni La prescrizione del reato di frode fiscale si allunga di due anni e cioè dal 2017 al 2019. È l'effetto della contestazione suppletiva, e cioè l'aggravante della transnazionalità, formulata dai pm. A questo punto le difese, che hanno chiesto i termini, sulla base delle nuova contestazione - di cui si discuterà alla prossima udienza del 13 marzo dopo la notifica del verbale di oggi agli imputati contumaci -, possono chiedere nuovi testimoni.



I legali di Berlusconi «La decisione della Procura di Milano di contestare a tutti i soggetti interessati l'aggravante transnazionale nel processo cosiddetto "Mediatrade" dopo quasi 10 anni di indagini e di dibattimento poco prima della decisione finale e proprio il giorno in cui Pier Silvio Berlusconi era presente per rendere l'esame, appare davvero straordinaria. Si tratta comunque di una contestazione totalmente destituita di ogni fondamento in fatto e in diritto».



Lo dichiarano l'avvocato Niccolò Ghedini e l'avvocato Filippo Dinacci. «È davvero incredibile - aggiungono i difensori di Pier Silvio Berlusconi - poter ritenere tale ipotesi quando è già ampiamente comprovata in atti la totale estraneità di Pier Silvio Berlusconi che sulle stesse accuse è già stato ampiamente assolto perchè il fatto non sussiste dal Tribunale di Roma con decisione confermata dalla Corte di Cassazione».
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