Droga, blitz di polizia e Fbi in Italia e Usa
bloccata rete mafia-'ndrangheta
decine di arresti, oltre 40 indagati

Droga, blitz di polizia e Fbi in Italia e Usa bloccata rete mafia-'ndrangheta decine di arresti, oltre 40 indagati
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Martedì 11 Febbraio 2014, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 23:59
Centinaia di uomini della Polizia e dell'Fbi hanno effettuato in diverse regioni italiane e negli Stati Uniti una serie di arresti e fermi nei confronti di soggetti legati alla 'Ndrangheta e a famiglie mafiose americane responsabili, secondo le accuse, di un traffico internazionale di droga. Sono state eseguite decine di perquisizioni.



Gli arresti e i fermi sono stati eseguiti dagli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della polizia di Stato nelle province di Reggio Calabria, Napoli, Caserta, Torino, Benevento, Catanzaro e a New York negli Stati Uniti. L'inchiesta, denominata "New Bridge" e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria, avrebbe consentito di scoprire e disarticolare un'organizzazione che fa capo alle 'ndrine della Ionica calabrese e che operava fra Italia, Usa, Canada, Centro e Sud America, in stretto contatto con famiglie mafiose americane e narcos sudamericani.



I provvedimenti restrittivi sono complessivamente 26: otto destinati a persone residenti negli Stati Uniti, dove si trova un team di funzionari del Servizio centrale operativo della Polizia, mentre 18 riguardano soggetti in Italia, dove hanno operato anche uomini dell'Fbi. Oltre 40 le persone indagate.



Le accuse, ipotizzate a vario titolo nei confronti dei presunti appartenenti all'organizzazione, vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso all'associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, dallo spaccio al riciclaggio e altri reati.



Molti arrestati legati alla famiglia Gambino. Alcuni degli arrestati a New York avevano legami con la storica famiglia mafiosa dei Gambino. Tra i fermati in Italia vi sarebbero, invece, anche soggetti legati alle famiglie Ursino e Simonetta, capi di una potente 'ndrina della ionica calabrese, in stretto contatto con i soggetti bloccati negli Usa.



Droga in barattoli destinata a Gioia Tauro. La cocaina proveniente dal Sud America sarebbe dovuta arrivare al porto di Gioia Tauro, nascosta in barattoli di frutta.
La spedizione della droga avrebbe dovuto avvenire dalla Guyana: la cocaina, in forma liquida, avrebbe dovuto essere nascosta all'interno di barattoli di ananas o cocco e così spedita a Gioia Tauro.




L'indagine che ha portato al blitz di oggi è nata due anni fa grazie alla collaborazione tra la polizia italiana e le autorità americane, resa possibile dal protocollo tra Italia e Stati Uniti in base al quale è previsto lo scambio di investigatori esperti nella lotta alle organizzazioni mafiose. Secondo gli inquirenti, l'organizzazione puntava all'apertura di un nuovo canale per il traffico di droga e il riciclaggio. L'operazione - sotto il coordinamento del procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho, dall'aggiunto Nicola Gratteri e del pm Paolo Sirleo per l'Italia, e dell'Eastern District di New York per gli Usa - ha visto l'impiego di agenti sotto copertura dello Sco e dell'Fbi, che hanno consentito di sequestrare oltre otto chili di droga a New York e Reggio Calabria. Per la polizia, i profili internazionali dell'inchiesta sono stati curati dalla Direzione centrale per i servizi antidroga e dal Servizio cooperazione internazionale di Polizia.