Prosperini, che in passato ha già avuto diversi guai giudiziari, è stato condannato in particolare per aver preso parte al trasferimento verso il Paese africano di «10 cannocchiali notturni di terza generazione» per fucili di precisione. Nel processo sono stati condannati altri due imputati a pene sospese e altre persone accusate, a vario titolo, di corruzione e truffa sono state invece assolte.
Il pm Luca Poniz aveva chiesto una condanna a 5 anni di carcere per Prosperini. Secondo l'accusa, infatti, l'ex politico avrebbe preso parte a un presunto trasferimento verso l'Eritrea di dieci visori notturni per fucili di precisione e di un silenziatore (reato contestato fino al luglio del 2006).
Il collegio, presieduto da Oscar Magi, ha riqualificato l'accusa contestata applicando un'altra normativa in materia di armi e condannando a 3 anni e 10mila euro di multa l'ex assessore per il capitolo "visori notturni", ma non per il silenziatore. Un altro anno di condanna, poi, gli è stato inflitto per l'accusa di evasione fiscale (per alcune annualità contestate, però, sono arrivati in parte il proscioglimento e in parte la prescrizione).
L'ex assessore era anche accusato di avere effettuato fino a febbraio 2010 donazioni, trasferimenti fraudolenti di proprietà e acceso ipoteche per spogliarsi degli immobili di sua proprietà ed evitare così di risarcire all'ex assessore milanese Carla De Albertis un milione e 549.371 euro, come stabilito dal Tribunale di Milano nel febbraio 2009. Da qui anche l'imputazione di inosservanza di provvedimento del giudice. Da questa contestazione, però, Prosperini è stato prosciolto in parte per «difetto di querela» e in parte per «non aver commesso il fatto».