Pellegrini in sacco a pelo, al sold out degli alberghi rispondono le parrocchie. Si dorme per terra, ma ci si diverte di più

Piazza San Pietro
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Venerdì 18 Aprile 2014, 22:21 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 14:43
Passata la Pasqua, tra il 25 aprile e l’evento del 27 con la proclamazione dei nuovi Santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo, il flusso di turisti e pellegrini a Roma sar praticamente ininterrotto. E mentre in migliaia prenotavano nelle 3.332 stutture, tra alberghi, bed&breakfast, ostelli e affittacamere iscritti al sito Booking.com per la città di Roma, fino a registrare quasi il tutto esaurito, in tanti, tra Italia e Europa, si sono organizzati andando a ripescare vecchie e nuove conoscenze nelle 336 parrocchie romane per chiedere uno spazio per stendere il sacco a pelo, una doccia e magari anche una colazione offerta dai parrocchiani. I gemellaggi più recenti risalgono al Capodanno del 2013 organizzato dalla Comunità di Taizé, che convogliò nella capitale 40mila giovani.



Stavolta è difficile quantificare quanti pellegrini, presumibilmente giovani e giovanissimi, saranno accolti nelle sacre mura, perchè la gestione dell’accoglienza è affidata a iniziative singole, non centralizzata dal Vicariato. I conti, dunque, non torneranno mai, ma una cosa è certa: in parrocchia, tutti insieme, ci si diverte di più.



In 60 arriveranno da varie parti della Francia ospiti della parrocchia di San Giovanni Battista de Rossi, in zona Furio Camillo, in passato visitata da entrambi i Papi nuovi santi – Giovanni XXIII nel 1961 e Giovanni Paolo II nel 1990- e quindi molto motivata nell’accoglienza, coordinata dal giovane vice parroco don Stefano Cascio, natio, non a caso, di Nizza. Arriveranno da una parrocchia gemellata della Normandia, dalla Costa Azzurra con delle suore domenicane, da Parigi. Un altro gruppetto, aderente alla comunità di “Foyers de Charité”, che sull'esempio dei primi cristiani mettono in comune i loro beni materiali, intellettuali e spirituali, arriverà a largo Cesare Baronio dal nord della Francia.



Altri giovani francesi saranno ospitati al Tuscolano, in zona Lucio Sestio, presso la parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, anche questa visitata da Giovanni Paolo II nel 1992. Qui il gancio è un ex seminarista, don Pierre, che sapeva di poter contare sul tradizionale spirito di accoglienza delle comunità del Cammino Neocatecumenale. Che non si smentiscono neanche a Santa Maria Goretti, alle spalle di Villa Chigi, dove troveranno ospitalità nelle famiglie 60 francesi. Saranno invece polacchi, circa un centinaio, a dormire nelle case dei parrocchiani di Santa Maria Immacolata a Tor Sapienza, che hanno preso accordi anche con altri fratelli del Cammino di Ivrea.



Impegnatissimi nella parrocchia di San Romano al Tiburtino, che accoglierà una cinquantina di scout da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Come Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) Lazio poi, saranno accreditati dal Comune di Roma per il servizio d’ordine in Piazza San Pietro per l’evento del 27 aprile. La parrocchia di largo Beltramelli sarà attiva anche sul fronte del volontariato sanitario, con le sue Misericordie, riconosciute dalla Regione Lazio. La città sarà presidiata nei prossimi giorni da tutti gli operatori sanitari e da San Romano, circa 60 volontari si daranno il cambio con gli altri colleghi per coprire tutti i turni e assistere, in particolare, i disabili. Un po’ più in là, verso Colli Aniene, i locali di S. Bernadette Soubirous daranno ospitalità a 31 polacchi e 25 scout dalla Sardegna, che resteranno fino al 28. Arrivando verso il Vaticano, ecco San Pio V, a Baldo degli Ubaldi, dove troverano ospitalità una trentina di giovani tra i 20 e I 25 anni dell’Azione Cattolica dalla parrocchia di San Giovanni Evangelista di Imola.



Ben 4mila polacchi transiteranno per San Gregorio VII, sull’omonima via a due passi dal Vaticano. Tutti insieme, parteciperanno alla veglia notturna di preghiera che avrà inizio alle 19 del 26 aprile e terminerà all’alba del giorno successivo, per recarsi poi in piazza San Pietro. Ai campetti dell'Oratorio saranno allestiti dei gazebo con punti ristoro e si potrà contare sulla presenza della Croce Rossa, mentre il XIII Municipio garantirà i bagni chimici. Coinvolto tutto il quartiere, in particolari i residenti aderenti al gruppo Facebook della “Social Streeet” di via delle Fornaci (un vero e proprio modello di quotidianità collaborativa tra abitanti della stessa via, sull’esempio di via Fondazza a Bologna, dove è nata l’idea), che raccoglierà viveri da destinare al vitto dei pellegrini. Volontari della parrocchia si sono già divisi in turni per servire durante la notte bevande e spuntini.



L’accoglienza proseguirà il giorno successivo: tutti coloro che non riusciranno ad accedere a San Pietro, potranno seguire la cerimonia di canonizzazione sul maxi schermo allestito in chiesa.
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