La scuola giusta si sceglie online: un nuovo portale per gli studenti

La scuola giusta si sceglie online: un nuovo portale per gli studenti
di Valeria Arnaldi
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Venerdì 28 Novembre 2014, 23:27 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 13:23
Il futuro delle nuove generazioni si costruisce on line. È finita l’era dei consigli di amici o parenti o, peggio ancora, quella dei “sentito dire” di città o, addirittura, di quartiere.



Il tam-tam di esperienze più o meno fortunate o sfortunate, comunque sempre personali e, quindi, non adatte a costituire un campione rappresentativo e affidabile, ha ceduto il passo alla tecnica. E alla tecnologia. La scuola più adatta alle esigenze di ogni studente, oggi, si sceglie su internet, combinando parametri specifici e statistiche puntuali. La Fondazione Giovanni Agnelli, ieri, ha lanciato sul web il portale www.eduscopio.it, ideato per offrire a ragazzi e famiglie, ma anche a docenti e dirigenti scolastici, parametri chiari e obiettivi per confrontare oltre quattromila scuole superiori italiane e individuare quella più “giusta” per i propri desideri.



E, più ancora, per le proprie ambizioni. Il criterio di valutazione, infatti, è il risultato che gli istituti stessi sono stati in grado di garantire negli anni, misurati sui traguardi concretamente conseguiti dai loro studenti all’ingresso nel mondo universitario.



LE FONDAMENTA

«Ci sembrava un modo utile di fornire un servizio alle famiglie – spiega Andrea Gavosto, direttore Fondazione Giovanni Agnelli – In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, in cui per i giovani è sempre più difficile riuscire a vedere una prospettiva futura, il portale serve per aiutarli a porre le prime basi del domani, stabilendo almeno le fondamenta della carriera che intraprenderanno».



Usando come riferimento il database anagrafico degli studenti universitari, messo a disposizione dal Miur, per la prima volta il portale riunisce e valuta, in un confronto di numeri e indirizzi, tra voti e crediti, i “debutti” universitari dei ragazzi che si sono diplomati nelle scuole nazionali, tra pubbliche e paritarie.



I PARAMETRI

Così, ad oggi, sono stati messi a confronto i risultati del primo anno in ateneo di circa settecentomila diplomati negli anni 2009-2010, 2010-2011 e 2011-2012. Dati aggiornati, sufficientemente “freschi” da poter fornire la misura di un trend, facendo del sito uno strumento gratuito per prepararsi al mondo del lavoro, senza affidarsi a intuito o fortuna nella scelta di questa o quella struttura.



«Per una ragazza o un ragazzo è la prima grande scelta della vita – ha spiegato John Elkann, vicepresidente della Fondazione, presentando il portale – un momento importante e, per molti aspetti, decisivo per il suo futuro». A essere preso in esame è stato solo il primo anno in ateneo, giudicato il migliore per misurare l’effettiva preparazione offerta dalla scuola. «Il primo indicatore che abbiamo usato per stilare una graduatoria delle scuole migliori delle varie città, regioni e, infine, del Paese è stato, ovviamente, la votazione media del primo anno di studi di ogni ragazzo – dichiara Gavosto – D’altronde, quello che è stato imparato sui banchi del liceo si mette a frutto proprio all’inizio del percorso universitario, dopo subentrano altre variabili e, soprattutto, quanto imparato nella stessa università. I voti sono stati paragonati secondo criteri statistici, tenendo conto dei differenti iter di studio e dei vari atenei. Ciò serve a rendere omogenei i parametri». Il secondo criterio è stato il numero di crediti conseguiti nell’anno. «Non conta solo il voto ma anche il tempo in cui quella media è stata costruita – prosegue – Il primo ci dice il profitto, il secondo, la regolarità che va premiata come metodo di lavoro acquisito».



LA RICERCA

La ricerca si articola per città, zona di interesse, e indirizzo di studi. Quanto basta per dare un suggerimento ai ragazzi – è sufficiente cliccare sul portale, indicando le proprie preferenze per “trovare” la propria scuola - ma perfino per fornire indici di autovalutazione ai docenti. La “lezione” è chiara: se la scuola non spicca in graduatoria, potrebbe esserci qualcosa da rivedere nel piano didattico. «È la prima volta che i docenti hanno dati di questo tipo. Normalmente non sanno cosa faranno gli studenti dopo essere usciti dalle loro classi. Così, possono conoscerne i percorsi, anche gli eventuali trasferimenti in altre città, e rendersi conto delle capacità che hanno contribuito a far maturare. O, ancora più interessante forse, di quelle che invece non sono state sufficientemente sviluppate o valorizzate».



Eduscopio potrebbe, quindi, a suo modo, lanciare una sorta di sfida alle scuole, alimentando un circolo virtuoso di aggiornamenti professionali, approfondimenti e sperimentazioni. Mappe e graduatorie sono riferite agli indirizzi del liceo e dell’istituto tecnico, economico e tecnologico.



LE ACCADEMIE

Rimangono esclusi, almeno per ora, i licei artistici e gli istituti professionali. Questione di database. «La banca dati di riferimento – dice Gavosto – è quella degli studenti universitari, che non include le Accademie. Questo rende impossibile prendere in esame i licei artistici. Lo stesso limite si riscontra per gli istituti professionali, dato che lo sbocco naturale e diretto non è l’ateneo ma il mondo del lavoro. Per poterli valutare occorrerebbe incrociare dati sui tempi impiegati per trovare un impiego, la sua qualità e lo stipendio. Si entra completamente in un altro campo».



Evoluzione di esperimenti condotti con successo su base regionale, l’attuale portale ha richiesto due anni di lavoro. L’obiettivo, ribadiscono gli ideatori, non è tanto indicare la scuola migliore di questa o quella città – anche se dal portale è possibile ricavare il dato – ma aiutare il ragazzo a individuare la scuola più “giusta” per lui, nella sua città. «Oggi c’è molta sfiducia nella scuola – conclude - si pensa che non serva, che comunque i ragazzi andranno a ingrossare le fila dei precari. In realtà, scuola e università sono il miglior investimento possibile per scongiurare lo spettro e la minaccia della disoccupazione. Oggi più che mai è importante scegliere bene il percorso di studi. È l’unica possibile garanzia».
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