Rai, domani scade il Cda. Renzi: «Ora una ad donna»

Rai, domani scade il Cda. Renzi: «Ora una ad donna»
di Claudio Marincola
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Lunedì 25 Maggio 2015, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 20:09
La prorogatio non la vuole nessuno. Non piace neanche all’attuale dg Gubitosi che ha fretta di spegnere la luce, lasciare Viale Mazzini e virare verso altre avventure manageriali. È un fatto però che l'assemblea degli azionisti Rai domani approverà il bilancio e resterà aperta per le nomine. Così che l’attuale cda, nominato quando Forza Italia aveva la maggioranza in Parlamento e Berlusconi non era ancora un ex Cavaliere, rischia di restare al timone finché la riforma del servizio pubblico non diventerà legge. Renzi considera la Rai strategica almeno quanto la Scuola. Sfiorarla è però pericoloso. In questi giorni il premier ha confidato ai suoi che il suo sogno sarebbe cambiarla da cima a fondo. E che non gli dispiacerebbe che il nuovo ad, quello che nel ddl governativo si configura come un supermanager, fosse una donna.

L’AUDIZIONE

Come a “Indovina chi?”, una volta indicata la caratteristica principale dare un volto al personaggio misterioso non è difficile. In cima alla lista c’è Marinella Soldi, ad di Discovery Italia e generalmanager di Discovery Networks Europe Sud Europa. Il suo nome era già finito nel totonomine. Mai prima d’ora Renzi però aveva manifestato una preferenza rosa più o meno apertamente. L’identikit della manager dal cognome evocativo ha preso più forma dopo l’audizione alla Commissione Trasporti e comunicazioni della Camera dove la Soldi è stata convocata nel quadro di un’indagine conoscitiva sui media. In quell’occasione, non è sfuggita la totale convergenza tra le sue idee e le linee guida della riforma. Il suo invito a ridurre il numero dei canali Rai disponibili, rafforzare i contenuti, crescere sul mercato e strutturarsi come una media company. E più ancora la proposta di lasciare due soli canali finanziati dal canone e senza pubblicità e «dotarsi di una governance idonea a sottrarre l’azienda alle pressioni della congiuntura politica». L’altro nome rosa che gira è quello di Eleonora, detta Tinny, Andreatta, direttrice di Raifiction. Vanta ottime referenze interne e avrebbe il vantaggio di conoscere la macchina. Le candidature maschili per il momento vengono dopo: Antonio Campo Dall’Orto, che un ruolo nella nuova Rai comunque lo avrà è Andrea Scrosati, vice presidente di Sky Italia. Resta in gara anche Vincenzo Novari, numero uno di H3G e plenipotenziario del gruppo cinese Hutchison Whampoa in Italia, a un passo dalla fusione fra 3 Italia e Wind.



RISCHIO-GASPARRI

C’è tuttavia un se che condiziona ogni scelta. Renzi potrà scegliere più o meno liberamente il successore di Gubitosi solo se potrà farlo con la sua riforma, non con la legge Gasparri. Ipotesi al momento tutta da verificare. Senza dire che votare con la Gasparri vorrebbe dire lasciare il pallino in mano alla Commissione di Vigilanza dove i bersaniani abbondano, il rischio imboscata è perenne e dove servirebbe un accordo con 5Stelle e FI. Il pallino in questo momento è al Senato, da dove è partito l’iter del Ddl (VIII commissione). Concluse le audizioni, mercoledì prossimo inizierà la discussione generale. Il 4 o il 5 giugno scadrà il termine per gli emendamenti. Con una ulteriore accelerazione si spera di arrivare in aula entro la terza settimana di giugno. «Una materia così delicata merita una discussione con tempi non compressi - mette le mani avanti il senatore di Gal, Enrico Buemi, relatore insieme al pd Raffaele Rannucci - I tempi per non andare in prorogatio non ci sono». In realtà se ci fosse un accordo politico - si fa osservare in ambienti vicini a Renzi - la Camera avrebbe più di un mese per approvare la riforma. Resterebbe da definire come farebbe la Rai a designare il suo rappresentante nel cda. Ma questo è un altro discorso. E soprattutto desta dubbi l’idea che la Camera possa approvare la Riforma senza che il governo chieda la fiducia. Ipotesi che Renzi, intervenendo di recente a Radio anch’io, ha confermato. Ma le vie della Rai, si sa, sono infinite.

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