Il diniego di Genga ha determinato un caso che, secondo Sagramola, «rappresenta una sconfitta politica importante. Si rinunciano a 300mila euro di fondi regionali per la montagna e 120mila euro per la gestione delle cave. Non riesco a capire questo voltafaccia da parte del comune di Genga. Ora – afferma Sagramola – restano solo i costi per il personale derivante dalla liquidazione della Comunità montana dell’Esino-Frasassi. E sicuramente il bilancio di questo Ente risulterà in perdita e toccherà ai comuni aderenti un aggravio di spesa non indifferente. Costi in più anche per il bilancio di Genga».
Fabriano, Unione dei comuni montani: Sagramola contro Genga
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Domenica 30 Novembre 2014, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 17:46
FABRIANO - Unione dei comuni montani è scontro aperto fra Genga e Fabriano. Scontro anche tra il sindaco fabrianese Sagramola e l'opposizione. La scadenza per aderire era fissata per ieri. A conti fatti, “si” di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto D’Esi e Serra San Quirico. No secco da parte di Genga e tutto è saltato. Ma le conseguenze politiche sono tutte da analizzare. In primis, fra le forze politiche fabrianesi. In ben tre sedute del consiglio comunale sono volate parole grosse fra i partiti di maggioranza e le forze di opposizione. Si è sfiorata la rissa, sabato sera, con il primo cittadino, Giancarlo Sagramola, che voleva parlare. Ma è stato interrotto di continuo.
Il diniego di Genga ha determinato un caso che, secondo Sagramola, «rappresenta una sconfitta politica importante. Si rinunciano a 300mila euro di fondi regionali per la montagna e 120mila euro per la gestione delle cave. Non riesco a capire questo voltafaccia da parte del comune di Genga. Ora – afferma Sagramola – restano solo i costi per il personale derivante dalla liquidazione della Comunità montana dell’Esino-Frasassi. E sicuramente il bilancio di questo Ente risulterà in perdita e toccherà ai comuni aderenti un aggravio di spesa non indifferente. Costi in più anche per il bilancio di Genga».
Il diniego di Genga ha determinato un caso che, secondo Sagramola, «rappresenta una sconfitta politica importante. Si rinunciano a 300mila euro di fondi regionali per la montagna e 120mila euro per la gestione delle cave. Non riesco a capire questo voltafaccia da parte del comune di Genga. Ora – afferma Sagramola – restano solo i costi per il personale derivante dalla liquidazione della Comunità montana dell’Esino-Frasassi. E sicuramente il bilancio di questo Ente risulterà in perdita e toccherà ai comuni aderenti un aggravio di spesa non indifferente. Costi in più anche per il bilancio di Genga».