Tensioni nate addirittura sette anni fa, nella seconda consiliatura guidata da Vincenzo Zaccheo, e riaffiorate stamattina, con Cesare Bruni (poi uscito dall'aula al momento del voto) che ha ricordato la proposta, sua e di Gianni Chiarato, di dedicare una strada o una piazza a Almirante nel centenario della nascita, e criticando invece quella per Pertini, definito «persona dai costumi esemplari, ma nella cui vita non sono mancate le ombre, come quando, per i fatti d’Ungheria del 1956, non prese le distanze dall’intervento sovietico, oppure quando rese omaggio, nel 1980, a Belgrado, alla salma del maresciallo Tito, o ancora quando concesse la grazia a Mario Toffanin, condannato per l'eccidio di Porzus».
Per Omar Sarubbo (Pd), invece, «Pertini va ricordato per molti aspetti della sua vita e della sua presidenza, che ha di fatto sburocratizzato e resa più vicina ai cittadini, per le sue battaglie in nome dei giovani, per il senso del dovere dell’essere cittadino». «Io penso alla pacificazione nazionale – ha poi esordito il sindaco, Giovanni Di Giorgi – penso a un’apertura, a una ricucitura della storia. Se vogliamo essere la nuova generazione, che chiude con il passato, con i focolai dell’odio che tante vittime giovani hanno provocato tra gli anni Settanta e Ottanta, lo dobbiamo fare oggi. Forse Pertini avrebbe potuto e dovuto fare qualcosa in più per la pacificazione nazionale, per il ruolo che ricopriva, ma oggi io voto a favore di ricordarlo nella toponomastica cittadina, proprio in nome di questa pacificazione».