Frosinone, ponte Bailey per riaprire
il viadotto, il sindaco:
"Pronto in primavera"

Frosinone, ponte Bailey per riaprire il viadotto, il sindaco: "Pronto in primavera"
di GIANPAOLO RUSSO
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Giovedì 20 Novembre 2014, 16:57
Per la soluzione del viadotto Biondi di Frosinone finalmente si muove qualcosa. Dopo tante polemiche e finte promesse, il comune muove i primi passi finalizzati a riaprire al traffico il vecchio viadotto oramai bloccato, a causa della frana che lo ha riguardato, da quasi due anni.

Il bando di manifestazione di interesse pubblico è in pubblicazione sul sito del comune per la realizzazione del cosiddetto ponte Bailey. Si tratta di un ponte di ferro, provvisorio, lungo una cinquantina di metri che consentirà di ottenere una sola carreggiata in direzione valle, oltre alla realizzazione di un passaggio pedonale. Prevista la realizzazione di due spalle di cemento per sorreggere il peso della struttura. Base d'asta di partenza 750 mila euro: che comprende sia la realizzazione delle sponde in cemento, sia il trasporto del ponte e il montaggio. Ma il ponte non sarà acquistato dal Comune, bensì affittato: è previsto un canone di 50 mila euro all’anno a partire dal secondo anno (il primo anno, infatti, è compreso nelle 750 mila euro). L'iter burocratico ora prevede una pubblicazione di 20 giorni per ricevere le varie manifestazioni di interesse. Dopodiché si aprirà una procedura negoziata ed entro 15 giorni l'amministrazione comunale potrà procedere all'individuazione dell'impresa che eseguirà i lavori in base all'offerta migliorativa che si riterrà più idonea. «Nonostante la procedura di somma urgenza - ha spiegato il sindaco Nicola Ottaviani - abbiamo seguito una procedura di gara pubblica. I tempi? A fine anno-inizio gennaio, l'aggiudicazione. Entro la fine di gennaio l'inizio dei lavori. Poi occorrono circa 45 giorni per la realizzazione delle spalle di cemento e 15 per la posa in opera del ponte. In primavera, quindi, contiamo di inaugurare il ponte».

Curiosità: il genio militare che realizza questo tipo di ponti (nei paesi in guerra spesso questi ponti rappresentano la soluzione per superare ostacoli o per sostituire ponti crollati) è stato contattato per verificare eventuali costi e tempi. «Può sembrare paradossale ma abbiamo constatato - confida il primo cittadino - che la soluzione dei privati oltre a costare in maniera pressoché uguale risulta quella coi tempi più ridotti».
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