Fotografia: il Perù di Mario Testino in mostra a Lima

I sontuosi abiti delle feste tradizionali peruviane fotografati da Mario Testino
di Massimo Di Forti
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Martedì 30 Aprile 2013, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 20:39
ROMA - Favoloso, pirotecnico, smisurato, il leggendario Per ritornato a incantare il mondo. Una nuova prorompente energia attraversa le sue Ande da brivido, gli sconfinati deserti, le strade eleganti di Lima e quelle di Cuzco, l’antica capitale Inca, per far sognare anche il Terzo Millennio. Cos, animato da comprensibile orgoglio, Mario Testino, superstar dell’immagine, ha voluto celebrare la rinascita del suo Paese natale con una spettacolare mostra che ha chiamato Alta Moda, a Lima, negli spazi della Fondazione che porta il suo nome, Mate (gi, Mario Testino), in un edificio restaurato dell’architettura peruviana dell’Ottocento.



Spiega il grande fotografo: «Ho fotografato l’alta moda e i suoi magnifici abiti per molti anni e per le più importanti riviste del mondo, Vogue, Vanity Fair, V. Fare una mostra come Alta Moda è stato per me un impegno molto speciale. Sono ritornato alle mie radici, ho esplorato le tradizioni del mio Paese e l’impatto che hanno avuto, ma ho potuto finalmente mostrare al mondo, attraverso Mate, la ricchezza, la storia e la bellezza di queste tradizioni».



Nessuno meglio di lui, il peruviano più famoso della Terra con Mario Vargas Llosa, poteva riuscirci. Entrato negli anni 90 nell’Olimpo dell’immagine, mago della foto di moda più glamour e sofisticata per la gloria di top come Claudia Schiffer e Kate Moss, ritrattista doc che ha immortalato Lady D in una mitica sessione affidata ormai all’eternità e tutte le bellissime del pianeta da Gwyneth Paltrow e Rania di Giordania a Madonna, Super Mario è stato per oltre due decenni instancabilmente in giro da un continente all’altro a catturare nuove tendenze con intuito infallibile.



Dice: «Il segreto è la curiosità: vivere, uscire, viaggiare, frequentare i giovani, mischiarsi. Soltanto così è possibile capire dove tira il vento delle novità». La rinascita del suo Paese non poteva vederlo come semplice osservatore, dal momento che non ha mai reciso il cordone ombelicale che lo lega alle proprie origini. Doveva esserne un protagonista.

In Italia c’è un’espressione molto popolare, «Vale un Perù!», per indicare qualcosa di assolutamente straordinario. Cos’è che rende il Perù una terra così eccezionale?

«È bello non solo per le sue bellezze naturali, il deserto che si sviluppa lungo la costa, le montagne della catena andina e la foresta. Lo è anche perché la sua gente è gentile, generosa e ama la vita. I peruviani farebbero qualunque cosa per una risata. E il cibo è delizioso, i suoi ingredienti sono freschi e hanno un gusto speciale. La storia del Paese, poi, lascia a bocca aperta».

Il Perù sta davvero diventando un nuovo Eldorado? E per quali ragioni?

«Per tanti anni, i peruviani hanno lasciato il Paese per lavorare all’estero e adesso molti di loro sono ritornati portando a casa il bagaglio di esperienze fatte, ciò che hanno imparato. L’economia ha avuto una grande crescita, si è sviluppato un mix di culture e una nuova classe media si è ormai affermata. Tutti questi fattori hanno prodotto un’esplosione di energia e di possibilità. Per me, è come un segreto che viene rivelato al mondo».

Com’è strutturata la mostra?

«Alta Moda riguarda la regione di Cuzco e le foto che ho fatto ai costumi che i peruviani indossano tutti i giorni e in occasione di certe festività. Il Perù ha una ricca tradizione di costumi che rappresentano le varie regioni, ma questa volta io ho dedicato tutta la mia attenzione a una regione, quella di Cuzco. A conclusione della mostra, c’è una sala con cinque abiti della collezione autunno-inverno 2005 di Dior ispirati da questi costumi e dall’artigianato peruviani».

Perché il nome di Alta Moda?

«Ho chiamato la mostra Alta Moda per un doppio significato: quello letterale, in spagnolo, di alta couture e perché Cuzco, a 3.400 metri dal livello del mare, è una delle regioni più alte del Paese. Credo che ci sia una coincidenza tra questi abiti tradizionali e quelli dell’alta moda, e così gli abiti di Dior rappresentano nella mostra una chiusura del cerchio».

La mostra e la diffusione di queste magnifiche foto dei costumi e della moda peruviana porteranno all’affermazione di un look peruviano in tutto il mondo?

«Credo che quella peruviana, con il suo stile e i suoi colori, ha sempre avuto un’influenza sulla moda. Ma spero che, grazie a questa mostra, ne avrà ancora di più!».
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