Il calvario di un uomo costretto a vivere in esilio, in luoghi segreti, traspare tutto dalla risposta alla domanda: ne è valsa la pena? «No - risponde lo scrittore -. E so che quando lo dico, qualcuno può pensare: che codardo. Vale la pena cercare la verità e vale la pena arrivare fino in fondo, ma proteggendoti». «Bisogna considerare che non posso disporre della mia vita senza chiedere autorizzazione - spiega -. Né uscire o entrare quando voglio, né frequentare le persone che voglio senza doverle nascondere nel timore di rappresaglie. A volte mi domando se finirò in un ospedale psichiatrico».
«Sul serio - conferma -. Già adesso ho bisogno di psicofarmaci per tirare avanti e non era mai accaduto prima. Non ne faccio abuso, ma a volte ne ho necessità. E questa cosa non mi piace per nulla. Per questo spero che prima o poi finisca». «Il mio dramma interiore è - confessa ancora -: avrei potuto aver fatto tutto questo ma senza mettere a rischio tutto. Perchè, qual è il problema? Se tu anteponi un obiettivo, la verità, la denuncia, a qualunque altra cosa della tua vita, diventi un mostro. Un mostro. Perchè tutte le tue relazioni umane e professionali sono orientate a ottenere la verità. Forse alla fine sarà nobile, una cosa generosa. Tuttavia la tua vita non si converte in generosa, Le relazioni diventano terribili».
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