Dirty Soccer, ecco le carte
sulla presunta combine Savona-Teramo

Dirty Soccer, ecco le carte sulla presunta combine Savona-Teramo
di Anja Cantagalli e Stefano Dascoli
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Sabato 4 Luglio 2015, 10:17
TERAMO - «Volevo farti i complimenti per questa storica promozione presidente».



«Ti ringrazio di cuore ed eri l’unico che mi dicesti in tempi non sospetti vincerete voi». «Tu lo sai presidè... quanto ti voglio bene... a distanza di anni non dimentico». Seguono «ringraziamenti di cuore», a ripetizione. E’ questo l’unico passaggio - tra l’altro in apparenza del tutto legittimo - in cui Ercole Di Nicola parla direttamente con Luciano Campitelli, attraverso il telefono del direttore sportivo Marcello Di Giuseppe. L’informativa della Squadra Mobile di Catanzaro sulla presunta combine di Savona-Teramo, agli atti dell’inchiesta «Dirty Soccer», sembra lasciare il presidente biancorosso sullo sfondo di una vicenda che di certo non sarà semplice da valutare per il procuratore federale Stefano Palazzi. La posizione di Campitelli è dirimente per capire il possibile destino dei Diavoli (con la responsabilità diretta il rischio è la retrocessione in serie D) e, francamente, carte alla mano, i margini per la difesa sembrano piuttosto ampi.



LA RICOSTRUZIONE

Campitelli è citato la prima volta il 27 aprile, a pochi giorni da Savona-Teramo. Di Nicola invia un sms a una collaboratrice: «Dopo ti spiego....sono da Campitelli». Si parla, dunque, di un possibile incontro tra i due, di cui, ovviamente, non sono noti i contenuti. Secondo gli inquirenti da quel momento inizia il lavorìo dell’ex direttore dell’area tecnica dell’Aquila per cercare i canali giusti per sistemare la partita.

Il presidente, poi, torna in ballo solo in prossimità del match. Gli inquirenti sostengono, infatti, che prenda parte all’incontro tra dirigenze prima della partita, in base ai colloqui registrati che alludono alla sua presenza. La preoccupazione di Di Nicola sembra quella di evitare che possa intervenire nella discussione: «Tu gli devi dire che non deve parlare di niente, gli devi dire al tuo capo..hai capito??» dice a Di Giuseppe. Che risponde: «Si si .. no va bene.. io mi sto...; io chiederò a lui».



L’INSODDISFAZIONE

A fine gara, a promozione e festa avvenute, c’è qualcosa che sembra non tornare. Di Giuseppe parla con Di Nicola: «O Ercole, io ora sto quasi per ripartire, digli a quelli di aspettare capito?» «Alla grande!!!...il presidente sta carico? sta contento?». «Si, si poi ti dico però, va be niente». «Grande festa» incalza Di Nicola. «Dobbiamo fare...si va bè però lascia perdere, lascia perdere». «T’ha fatto incazzare?». «No loro, lascia perdere, lascia perdere che tanto lo sai com’è quindi». Quindi Di Nicola rassicura Marco Barghigiani, il consulente di mercato del Savona: «Sta arrivando tutto a posto, non è rimasto tanto contento ma le cose a posto...». E ancora: «Perché quando si deve fare una cosa, io lo faccio rispettare l’impegno...non sono rimasti contenti però rispettano gli impegni, ecco...ok?». Resta tutto da capire, dunque, quel «non sono rimasti contenti».



IL PAGAMENTO

Per gli inquirenti rispettare gli impegni significa saldare i 30 mila euro previsti. Dieci sarebbero stati consegnati dopo la partita e venti in quattro tranche successive. L’informativa, a questo proposito, si focalizza sull’incontro che avviene dieci giorni dopo Savona-Teramo. Di Nicola, Barghigiani e Di Giuseppe si vedono. Poi Di Nicola si stacca e, secondo gli inquirenti e in base all’esame delle celle telefoniche, va a casa di Campitelli per riscuotere. Barghigiani ha fretta, deve andare a Roma per un appuntamento. «Io sto fuori la porta..sto aspettando?; è entrato un giornalista che gli sta facendo l’intervista..che devo fare!» gli dice Di Nicola al telefono. Questo è ciò che hanno in mano gli inquirenti sul presidente del Teramo. La partita, è il caso di dirlo, resta tutta da giocare.
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