Abruzzo, chiusure dei punti nascita
Sulmona e Ortona a fine giugno
poi Atri e Penne a ottobre

Abruzzo, chiusure dei punti nascita Sulmona e Ortona a fine giugno poi Atri e Penne a ottobre
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Domenica 12 Aprile 2015, 19:30
L'AQUILA - Sono ufficiali le date di chiusura dei quattro punti nascita abruzzesi con meno di 500 parti e per questo considerati poco sicuri, per le quali i territori interessati sono in mobilitazione: si comincerà con Sulmona (L'Aquila) il prossimo 30 giugno a cui seguirà Ortona (Chieti), il giorno dopo, il primo luglio, poi il primo ottobre Penne (Pescara) e infine Atri (Teramo) il 30 ottobre prossimo. Questo rende impraticabile ogni via alternativa chiesta nelle due risoluzioni, una delle quali delle opposizioni (centrodestra e movimento cinque stelle) votato da quattro esponenti della maggioranza approvate dal consiglio regionale nella infuocata seduta di giovedì scorso. Il calendario definitivo è parte integrante dei piani presentati a Roma ed approvati dal tavolo con il Governo sul piano di rientro del deficit sanitario che si è svolto mercoledì scorso, il giorno prima del Consiglio, alla presenza dei tecnici del ministero della Salute, del commissario ad acta e presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, dell'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, e del subcommissario, Giuseppe Zuccatelli. In quella riunione è stata decisa la fine del commissariamento della sanità per l'Abruzzo nel prossimo autunno con il riconoscimento di una premialità di 31 milioni di euro per l'ente, a patto che la Regione centri gli obiettivi fissati, tra i quali il principale è proprio la chiusura dei punti nascita. I piani, in anticipo rispetto alla scadenza dell'11 aprile, erano stati consegnati dai quattro manager abruzzesi a D'Alfonso e Paolucci, come stabilito dallo stesso commissario nel decreto con cui nelle passate settimane sono stati sanciti i tagli. Nei piani si prevede il potenziamento dei punti nascita che dovranno 'ereditarè l'utenza, in questo caso L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, oltre al rafforzamento del sistema di emergenza-urgenza. Alla luce di questo quadro il giorno prima dell'infuocato consiglio regionale di giovedì scorso che ha portato all'approvazione di due risoluzioni urgenti con cui si impegna D'Alfonso a rivedere la decisione, tutto era stato deciso. Quindi i documenti sono inefficaci visto che D'Alfonso, contestato ieri sera a Sulmona, vanno avanti considerando la chiusura dei punti nascita il sacrificio maggiore per uscire dal commissariamento. «Non ho avuto nessun tipo di indicazione contraria quindi vado avanti - spiega il direttore generale della Asl provinciale dell'Aquila, Giancarlo Silveri - I progetti sono stati approvati dal tavolo nazionale che li ritenuti adeguati. Tanto è vero che ha assegnato all'Abruzzo la premialità di 31 milioni di euro. È importante ricordare che questo tipo di intervento non nasce per risparmiare ma per rendere ancora maggiore la sicurezza e le condizioni di cura». Sulmona è la prima a chiudere perchè secondo Silveri all'Aquila c'erano già state delle iniziative di rafforzamento del reparto.
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