Dies Natalis, lo spettacolo della nuova Macchina di Raffaele Ascenzi inizia a prendere forma. Nella sede del costruttore, l’impresa che fa capo a Vincenzo e Mirko Fiorillo, il lavoro procede con i tempi di un orologio svizzero, per fare in modo che tutto sia pronto per l’esordio della struttura il 3 settembre. All’esterno del capannone è già visibile la base, più una parte del traliccio. All’interno invece è già possibile ammirare la bellezza delle primissime statue che faranno da contorno alla ricostruzione della scena della morte di Santa Rosa, insieme alle quattro colonne portanti.
Ecco come procede. «Stiamo lavorando sul traliccio - dice Mirko Fiorillo - una parte importantissima.
Sono state realizzate in maniera computerizzata. «Inseriamo dei file al pc - continua Fiorillo - quindi una fresa li legge e riproduce le figure da un blocco di polistirolo eps, più denso di quello commerciale da imballaggi che tutti conoscono. Inoltre, poi, viene rivestito con della poliurea, che conferisce durezza alla statua». I candelabri sono in alluminio, molti di questi sono già stati montati sulla base. «Partono da lì - spiega il costruttore - e arrivano in alto, fino alla fine della struttura. In totale saranno 304, per me sono molto belli e scenografici».
Da adesso in poi, si procederà così. «Man mano che si sale, in maniera parallela assembliamo l’alluminio con le statue». Alla prova del traliccio, il 7 luglio, «vedremo la base e la prima parte quasi complete: assembleremo le allegorie più esterne perché ci serviranno da spia in Corso Italia». Sono quelle che rischiano di strusciare di più, su cui vanno prese le misure anche con i balconi che sporgono, piuttosto che con la strettoia sulla via. «Le Macchine in genere si snelliscono con man mano che si va verso l’alto, Dies Natalis invece resta imponente e larga sull’intera lunghezza». La prova sarà effettuata da piazza del Plebiscito in piazza Verdi. «Le parti necessarie della Macchina verranno montate il giorno prima, il traliccio per intero per la prova statica a dinamica per verificare come si porta. Questo per vedere come risponde con i Facchini sotto - conclude Fiorillo - come si distribuisce il peso e se dà accollate pesanti. È una bella soddisfazione, ma c’è da fare».
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