Tassa di soggiorno, stop agli aumenti. Federalberghi: «Meglio una City Tax, pagare tutti per pagare meno»

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: "Il modello è New York, giusto che paghino anche bar, ristoranti e negozi"

Tassa di soggiorno, stop agli aumenti. Federalberghi: «Meglio una City Tax, pagare tutti per pagare meno»
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Sabato 11 Maggio 2024, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 10:10

«Gli alberghi non possono continuare a essere visti con un bancomat, ogni volta che c'è bisogno di soldi si alza la tassa di soggiorno. Meglio pensare come a New York a una City Tax». Lo dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca a margine della 74esima assemblea degli albergatori a Viareggio. «Nella spesa del turista l'albergo - spiega - non incide mai più del 27%, se c'è da pagare un contributo a nostro giudizio non deve essere pagato solamente dall'albergo o dal turista che soggiorna nell'albergo ma deve essere pagato da tutte quelle che sono le attività economiche che beneficiano del turismo (ristoranti, negozi etc)».

Tassa di soggiorno, cosa può cambiare

 

- «A New York - continua il presidente - dove c'è una City Tax nei ristoranti, nei negozi, nei bar e negli alberghi e quindi il concetto è pagare tutti per pagare meno. È certo più semplice ma meno equo andarlo a prendere dentro gli alberghi.

La City Tax invece devono pagarla tutte le attività che beneficiano del turismo. Su 100 euro di spesa del turista chi ne beneficia? L'albergo per il 27%, quindi rimane un 63% che devono pagare anche gli altri».

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Inoltre Bocca cita anche il fatto che l'Anci sta spingendo ancora per incrementare in qualche maniera l'introito della tassa di soggiorno. «Già nella legge di bilancio c'è l'aumento di 2 euro in tutti i comuni d'Italia in occasione del Giubileo. E non si capisce perché, visto che si svolgerà a Roma. Quello che dico è che pensano che l'imposta la paghi il turista e dimenticano invece che i prezzi degli alberghi sono prezzi tutto compreso per cui l'aumento della tassa di soggiorno è come se fosse un aumento di Iva, cioè un incremento del prezzo dell'albergo». Infine Bocca dice di essere molto d'accordo con le mosse fatte a Venezia: «Siamo molto a favore del biglietto d'ingresso su Venezia perché a un certo punto quello è un turista che non lascia nulla al territorio. Per noi città d'arte sono dei musei a cielo aperto e quindi non è giusto che paghi solamente chi soggiorna nell'albergo con la tassa di soggiorno ma è giusto anche che paghi anche chi visita le città portandosi i panini e stando un solo giorno. È come la tassa di sbarco a Capri».

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