Roma, banda del buco: tutti liberi, annullata l’ordinanza del gip. Tentarono di rapinare una banca scavando un tunnel (che crollò)

Tentarono il colpo scavando un tunnel all’Aurelio per rapinare una banca ma crollò tutto

Roma, banda del buco: tutti liberi, annullata l’ordinanza del gip. Tentarono di rapinare una banca scavando un tunnel (che crollò)
di Valeria Di Corrado
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Giovedì 9 Maggio 2024, 00:36

Scarcerati tutti e cinque i componenti della presunta “banda del buco” arrestati lo scorso 9 aprile. Davide Sciavarrello, Andrea Grassi, Mario Mazza Antonio Pinto e Stefano Ghidoni erano finiti in galera con l’accusa di tentata rapina aggravata e crollo doloso. I fatti risalgono all’11 agosto 2022. Uno di loro rimase incastrato nel tunnel, scavato sotto via Innocenzo XI per poter mettere a segno il colpo nella filiale Unicredit di piazza Pio XI. Per tirarlo fuori, i vigili del fuoco ci misero otto ore. Il tribunale del Riesame di Roma ha accolto le istanza avanzate dai loro legali, a cominciare dall’avvocato Carmine Pescarosa (difensore di Pinto) e ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare, riqualificando il reato di tentata rapina aggravata in tentato furto aggravato (dalla violenza sulle cose e da più persone riunite). Ma essendo diventato, dal primo gennaio 2023 con la riforma Cartabia, procedibile a querela questo tipo di reato, e mancando la querela, i giudici non hanno potuto fare altro che rimettere tutti gli indagati in libertà.

Banda del buco, tunnel crollato a Roma: arrestati i 5 uomini talpa, il basista era rimasto per 8 ore sotto terra

I FATTI

Benché la rapina fosse stata studiata nei minimi dettagli, subentra l’imprevisto e proprio Grassi (il basista) resta incastrato in quel tunnel scavato nel sottosuolo.

Dalle carte si legge e si ricostruisce la meticolosità del gruppo su cui i carabinieri stavano controllando da tempo perché allertati dai colleghi della Campania dell’esistenza di una banda specializzata proprio nella tecnica del “buco”. Nel primo pomeriggio dell’11 agosto al numero di emergenza arriva una telefonata - che si scoprirà esser stata fatta da uno dei cinque da ultimo arrestati, Davide Sciavarello - in cui si chiedeva l’intervento di soccorso per una persona rimasta coinvolta nel crollo in via Innocenzo XI all’altezza del civico 42. Sul posto arrivano i vigili del fuoco e i carabinieri. I primi impiegheranno non meno di otto ore per estrasse il Grassi dal tunnel ma l’uomo, che aveva riportato serie ferite sarà ricoverato d’urgenza senza possibilità di ascoltarlo all’ospedale San Camillo. Due degli altri soci, Mario Mazza e Antonio Pinto provano a scappare a bordo di una Jeep Renegade violando un posto di blocco proprio a piazza Pio XI e provando a speronare l’auto dei militari che, nel mentre, avevano iniziato a seguirli. Le indagini successive accerteranno come gli uomini della banda per iniziare a “scavare” il buco-tunnel, che li avrebbe poi dovuti condurre dentro la filiale della banca, avevano preso in affitto un locale al civico 42 di via Innocenzo XI attraverso un “prestanome” che aveva firmato il contratto senza sapere neanche chi fossero i reali “affittuari”.

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