Ha fatto solo un'ultima richiesta: quella che al suo funerale non ci fossero né la moglie, ne i figli né il genero. E per essere sicuro che il suo desiderio venisse esaudito, l'ha fatto scrivere persino sui manifesti funebri affissi nel suo paese di origine, Faleria, un piccolo paese in provincia di Viterbo dove questa mattina alle 11 saranno celebrati i funerali. La singolare richiesta, che forse è stato anche il suo ultimo desiderio, è arrivata dal signor Elio, passato a miglior vita a 74 anni l'altra mattina all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove era ricoverato per una malattia.
La ditta di onoranze funebri di Aprilia che ha ricevuto l'incarico di organizzare l'ultimo viaggio di Elio, residente ad Ardea, ha ricevuto istruzioni ben precise: sulle epigrafi ha voluto la dicitura "Il defunto non gradisce al proprio funerale la presenza dei figli, del genero e della moglie".
Di certo, però, i manifesti non sono passati inosservati nella piccola comunità di Faleria dove tutti conoscono tutti e dove ieri quella scritta sull'epigrafe ha scatenato dibattiti e dietrologie su quale potesse essere il motivo di una così estrema decisione assunta da Elio in punto di morte. «Abbiamo esaudito una sua espressa volontà» si sono limitati a commentare dell'agenzia funebre di Aprilia che ha curato i funerali, ha stampato e fatto affiggere i manifesti nel paesino del Viterbese. Elio che aveva pensato a ogni dettaglio del suo trasferimento nel paese di origine, senza stilare una lista di invitati, ma solo l'elenco di chi non avrebbe voluto in chiesa. "La presente vale come ringraziamento", è la frase che compare in coda all'epigrafe di Elio: un gesto di cortesia per quanti parteciperanno all'ultimo saluto e, chissà, anche un modo per ribadire all'ormai vedova e ai figli di non farsi vedere.