Rischio spopolamento in Ciociaria: 322mila euro per 38 paesi

Lo ha stabilito la Regione nell’ambito della misura che s’inserisce nel piano triennale 2022-2024

San Donato Val di Comino
di Stefano De Angelis
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 09:27

Certificazione Isee (indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 30mila euro e alloggio in cui si vive, pubblico o privato, non occupato in maniera abusiva. Le famiglie con figli piccoli o in dolce attesa per poter beneficiare dei fondi anti spopolamento delle aree interne dovranno essere in linea anche con questi due requisiti.

Lo ha stabilito la Regione nell’ambito della misura che s’inserisce nel piano triennale 2022-2024 per la riqualificazione dei paesi ed è tesa a favorire la natalità e la residenzialità laddove tali parametri, da anni in graduale discesa, iniziano a preoccupare davvero.

La Pisana, per cercare di invertire questo trend, ha stanziato 1,3 milioni di euro per i piccolissimi comuni del Lazio, quelli con popolazione non superiore alle duemila anime. In Ciociaria in trentotto rientrano nella fascia demografica in questione, dal Frusinate al Cassinate. Si va dai centri dove il rischio desertificazione ha ormai assunto i connotati di un’emergenza, ossia Acquafondata (261 abitanti al 31 dicembre 2022), San Biagio Saracinisco (297), Viticuso (304) e Terelle (303), a quelli dove lo stesso pericolo inizia a farsi sentire sempre di più, vale a dire Fumone (1.965), San Donato Val di Comino (1.888) e Acuto (1.835), borghi della provincia che da un po’ sono scesi sotto quota duemila residenti.

LA MISURA
Ora, però, la Regione ha deciso di varare un intervento nel tentativo di provare ad arginare questo fenomeno. E così ha messo a disposizione dei Municipi un pacchetto di denari da impiegare per il sostegno della natalità e della genitorialità.

In sostanza si tratta di un contributo economico, una tantum e in un’unica soluzione, destinato ai nuclei familiari stanziali (anche monoparentali) con figli di età inferiore a tre anni o in cui avvengano nascite entro il 31 dicembre 2024 e alle famiglie nelle stesse condizioni che trasferiscano la residenza in un piccolissimo comune e la mantengano per almeno cinque anni. Non solo: per lo stesso periodo dovranno dimorare abitualmente nel nuovo luogo.

Saranno direttamente gli enti locali a erogare le somme, da un minimo di 500 a un massimo di duemila euro per nucleo. Potranno farlo in due modi: attraverso avvisi pubblici o, in base alla relativa situazione socio-demografica, tramite modalità “a sportello”. La dotazione finanziaria complessiva è stata ripartita in base alla popolazione dei paesi (suddivisi in tre fasce): 4.634 euro per i centri fino a cinquecento abitanti, 7mila euro per quelli che non ne contano più di mille e 10mila euro per gli altri, ossia con un massimo di duemila unità.

In totale per la Ciociaria sono previste risorse per circa 322mila euro. In provincia ne beneficeranno 38 Comuni: diecimila euro a testa per Acuto, Campoli Appennino, Colfelice, Coreno Ausonio, Fontechiari, Fumone, Gallinaro, Guarcino, Pastena, Pescosolido, Picinisco, Posta Fibreno, San Donato Val di Comino, Sant'Andrea del Garigliano, Sant’Apollinare, Santopadre, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Trivilgiano, Vallerotonda, Villa Latina e Villa Santo Stefano. Settemila euro, invece, saranno concessi a Belmonte Castello, Casalattico, Castelnuovo Parano, Collepardo, Colle San Magno, Falvaterra, Filettino, Rocca d’Arce, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Settefrati, Vallemaio e Vicalvi, Quasi cinquemila euro ciascuno, invece, arriveranno ad Acquafondata, San Biagio Saracinisco, Terelle e Viticuso.

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