«Due o tre volte mi ha inviato foto di parti intime di donne. Una volta, lo ricordo bene, c’era in primo piano il lato b». Un 65enne romano, amico di Ubaldo Manuali, racconta in aula di aver ricevuto foto di donne dal netturbino. Ubaldo Manuali è il netturbino romano finito a processo per violenza sessuale. Manuali, in base a quanto ricostruito dagli agenti del commissariato Flaminio Nuovo e dalla Questura di Viterbo, avrebbe narcotizzato, stuprato e filmato diverse donne. Avrebbe infatti prima utilizzato le benzodiazepine per farle addormentarle e poi avrebbe abusato di loro mentre erano prive di conoscenza. E poi avrebbe diffuso i video nelle chat degli amici. La chiave del meccanismo diabolico è stata trovata nei cellulari e sul pc che hanno permesso di risalire alle vittime. Il 59enne aveva conservato non solo tutte le chat, ma anche tutti i video e le foto fatte durante le nottate. Il modus operandi, a cui hanno fatto riferimento anche le ultime vittime che si sono presentate in commissariato a Roma, sarebbe uguale a quello svelato dall’inchiesta. Manuali abbordava le vittime sui social, mostrandosi simpatico e romantico. Alla prima uscita metteva in atto il piano.
Le vittime
La prima vittima è una donna di Capranica che ha scoperto di essere stata violentata solo nel momento in cui è stata contattata dagli investigatori che l’avevano identificata tramite i video nel cellulare.
Narcotizzate e violentate dal netturbino, le vittime:«Ho scoperto lo stupro dal video della polizia»