Rapina in macelleria finisce nel sangue, la vittima: «Mi ha accoltellato per soldi
ho pensato: reagisco o muoio»

La macelleria di Nepi
di Maria Letizia Riganelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Aprile 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:58
«Mi ha colpito con un coltello quattro volte, era velocissimo. Per difendermi gli ho bloccato il braccio in alto e l’ho ferito con un coltello». Il macellaio di Nepi vittima di tentata rapina racconta in aula come è riuscito a difendersi. Imputato per tentato omicidio, tentata rapina e lesioni Angelo Gentili, quarantenne pluripregiudicato di Civita Castellana. La sera del 29 agosto scorso Gentili entrò di soppiatto nella macelleria di via Gori con l’intenzione di rubare l’incasso della giornata. Ma fu sorpreso dal proprietario e ne nacque una violenta colluttazione. «Era l’orario di chiusura - raccontato la vittima, parte civile, assistita dall’avvocato Francesco Massatani - e stavano pulendo il retrobottega quando ho sentito dei passi. Pensavo fosse mia moglie che mi veniva ad aiutare così sono entrato nel negozio. Davanti al ceppo dove tagliamo le bistecche con l’osso ho trovato un uomo con il passamontagna. Si vedevano solo gli occhi. Mi ha detto: “questa è una rapina, mi devi dare i soldi”. Io sono rimato paralizzato per una frazione di secondo, mentre lui continua a dirmi “hai capito o no? dammi i soldi”, poi mi sono ripreso e gli ho detto che non gli avrei dato un bel niente e lui come una “polvere” ha afferrato un coltello dal bancone e mi ha colpito al volto almeno quattro volte. Ho pensato o reagisco o mi ammazza, così per difendermi gli ho bloccato un braccio e l’ho colpito anche io con un altro fendente che era sul ceppo. L’ho colpito e lui ha lasciato andare il coltello ed è scappato. Tutto sarà durato un minuto, un minuto e e mezzo». L’imputato, nel procedimento assistito dall’avvocato Walter Pella, ieri è arrivato in Tribunale scortato dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Viterbo dove è detenuto, durante il racconto della vittima ha provato anche ad intervenire ma è stato subito allontanato dall’aula. Il macellaio dopo essere stato colpito ripetutamente ha chiamato i carabinieri per denunciare la rapina, il quarantenne invece dopo la fuga è stato costretto a presentarsi al pronto soccorso per farsi curare la mano ferita. La vittima all’arrivo delle forze dell’ordine era ricoperto di sangue e fu trasferito d’urgenza al pronto soccorso. 
Ferite multiple al cuoio capelluto, dell’orecchio, alla guancia sinistra e al naso, frattura della volta cranica e frattura delle ossa nasali. Il rapinatore fu fermato proprio al pronto soccorso dove si era rifugiato per farsi curare la mano colpita durante la colluttazione. Dopo un periodo di ricovero all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato trasferito a causa delle gravi condizioni della mano, fu arrestato e trasferito nel carcere di Viterbo dove si trova tutt’ora. Si torna in aula il 18 giugno, per ascoltare la versione dell’imputato.
La rapina in via Gori a Nepi non è l’unica nel curriculum criminale del quarantenne di Civita Castellana. A ottobre 2017, con l’allora fidanzata, rapinò un emporio cinese nel cittadina falisca. Quel giorno la coppia per assicurarsi la fuga con la refurtiva colpì il proprietario prima con uno schiaffo e poi con una ginocchiata. Nel 2014 distrusse la cucina della madre con un mattarello
© RIPRODUZIONE RISERVATA