La città di Firenze, esattamente come è accaduto per Genova, Torino, Palermo, Napoli, Milano e Venezia, non avrà più un cardinale in futuro a capo della diocesi. Anche per il capoluogo toscano l'orientamento di Papa Francesco è di procedere con gli avvicendamenti ma senza nominare nuove porpore. E così dovrebbe essere anche per quella che è sempre stata, da secoli e secoli, una importante sede cardinalizia. Con l'andata in pensione del cardinale Giuseppe Betori stamattina è stata ufficializzata la nomina di un parroco fiorentino con alle spalle un lungo passato da missionario in Africa, don Gherardo Gambelli, finora prete della Madonna della Tosse a Firenze. Nato nel 1969 a Viareggio è stato consacrato nel 1996. Dal 2011 al 2022 è andato in Ciad, rientrando in Italia l'anno scorso per lavorare in parrocchia.
Finora l'unico capoluogo italiano di tradizione cardinalizia che Papa Francesco ha mantenuto è Bologna con il cardinale Matteo Zuppi.
Il medesimo destino di Firenze senza cardinale potrebbe toccare anche a Roma, la diocesi del Papa, dove la scorsa settimana è stato deposto il cardinale Angelo De Donatis – già parroco alla chiesa di San Marco a piazza Venezia – per essere trasferito in curia, a capo della Penitenzieria, una specie di cimitero degli elefanti. Al suo posto Francesco avrebbe stabilito che da ora in poi sarà il vescovo vicegerente a portare avanti il lavoro della diocesi, al posto di un cardinale vicario, come è sempre stato in passato. Nella costituzione apostolica Ecclesiarum Communione il Papa ha stabilito che la figura di Vicegerente dovrà considerarsi a tutti gli effetti vicario del Papa. Nell'articolo due del regolamento per il personale del Vicariato si legge poi che il «Cardinale vicario e il Vicegerente sono vicari del Santo Padre», specificando successivamente, sempre nel paragrafo medesimo, che i vescovi ausiliari sono Vicari episcopali. Con queste premesse forse Roma potrebbe davvero non avere più cardinali in futuro.