Contrasta le infiammazioni, migliora il recupero fisico post allenamento o post infortunio, stimola il metabolismo e la produzione di collagene per una pelle più giovane, abbassa i livelli di stress e ansia.
È la crioterapia, un trattamento in criosauna o criocamera, che sottopone il corpo a temperature che vanno fino a -130° per una durata di circa tre minuti.
La criocamera è una cabina con pareti raffreddate da azoto liquido, al cui interno le temperature variano tra -110°C e -130°C e dove si entra con tutto il corpo. La criosauna, invece, è una cabina circolare, raffreddata sempre da azoto liquido, dove la testa rimane fuori e solo il corpo è esposto a temperature che arrivano anche fino a -180 °C.
Sempre più diffusa tra atleti professionisti e sportivi in generale, la crioterapia negli ultimi anni viene utilizzata come buona abitudine per contrastare l’invecchiamento cutaneo, per il controllo del peso e per un percorso di remise en forme.
Le origini della crioterapia
Si tratta una pratica che risale ai tempi dell’Impero Romano, modernizzata nel 1978, dal medico giapponese Yamaguchi: vide come le sessioni di congelamento potevano essere in grado di trattare le infiammazioni dovute all’artrite reumatoide dei propri pazienti.
Oggi è possibile utilizzare macchine ancora più sofisticate. Tra i poli all’avanguardia, il Centro “Cryo Re Start” appena aperto a Roma nel quartiere Parioli viene adottato un approccio all’avanguardia con criocamere elettriche total body progettate per garantire una crioterapia sicura e controllata. «Questa tecnologia - spiegano gli specialisti del Centro - permette un raffreddamento uniforme dell’intero corpo in modo preciso e monitorato, a differenza delle tradizionali criosaune ad azoto liquido, assicurando risultati ottimali. Per amplificare il relax, viene offerta la possibilità di ascoltare della musica, creando un’atmosfera armoniosa e piacevole durante l’intero trattamento».