Premio Bigenitorialità consegnato in Senato, l'appello della Presidente di Giuria: «No a figli oggetto di contesa ma soggetti di diritto»

Tra i premiati, anche l'attrice Sabrina Ferilli

Premio Bigenitorialità consegnato in Senato, l'appello della Presidente di Giuria: «No a figli oggetto di contesa ma soggetti di diritto»
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Sabato 18 Maggio 2024, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 20:36

«Mi appello agli organi competenti affinché si impedisca l'uso dei figli come oggetto di contesa nelle cause di separazione: essi sono soggetti di diritto che devono poter sviluppare i propri talenti e avere un'istruzione adeguata e un'educazione paritetica da entrambi i genitori». È  l'appello lanciato da Elisabetta Armiato, già etoile del Teatro alla Scala di Milano e Presidente di Giuria del Premio Bigenitorialità, promosso dalla Fondazione Europea Gesef - Genitori Separati dai Figli - presieduta da Vincenzo Spavone. Il Premio, consegnato oggi in Senato su iniziativa della senatrice Cinzia Pellegrino e con la Principessa Mia Pia Ruspoli come madrina, è assegnato a soggetti che si sono particolarmente distinti per l'attività a favore di queste tematiche nelle categorie Avvocati, Psicologi, Istituzioni, Forze di Polizia e Comunicazione. Per quest'ultima categoria il riconoscimento è andato all'attrice Sabrina Ferilli.  

«In questo momento - spiega la Armiato - i bambini sono le vittime più importanti di un processo sociale che vogliamo abbia un'evoluzione umanistica. Ogni bambino è unico, nessun bambino è sbagliato. E' importante che la famiglia e la scuola lo capiscano, a maggior ragione se ci troviamo di fronte a situazioni familiari dove la mamma e il papà non vanno d'accordo e si separano. Quando le mamme sottraggono ai propri figli la figura paterna, magari per dispetto o perché usano il figlio come strumento di rivalsa, il bambino perde una serie di punti di riferimento e, con il tempo, manifesta comportamenti non ideali. Non è colpa sua, non è nato 'sbagliato': gli è stata portata via una parte fondamentale nel suo percorso di crescita. Dichiarare che questi bambini non sono delle vittime, che sono loro ad essere sbagliati, significa non voler andare alla radice delle vere responsabilità». 

La Armiato conosce bene il problema, per questo ha dato vita al progetto di “PENSARE oltre", oggi fondazione culturale Internazionale che promuove un nuovo approccio filosofico all'educazione con 'Bravo! di Maestri d'Arte' - il modello educativo di un nuovo Rinascimento, ispirato a quando i piccoli apprendisti imparavano dai grandi maestri lavorando insieme a loro. «L'unicità di una mamma e un papà è un valore fondamentale - spiega la Armiato - potremmo dire che sono come lo Yin e lo Yang: si tratta di un equilibrio di figure di riferimento, l'ideale concezione di crescita di un cucciolo, anche per natura. Ma negli anni, i valori educativi nella scuola e nella famiglia e il grado di istruzione non stanno migliorando, al contrario, assistiamo a una vera crisi di valori e di capacità dell'individuo» aggiunge la Armiato. «L'obiettivo di questo nostro nuovo approccio educativo è quello di permettere ai bambini di scoprire i propri talenti e lasciarli crescere con i valori che hanno fatto grandi le civiltà. Ci siamo ispirati al Rinascimento perché ha determinato un cambiamento epocale che oggi auspichiamo, con un ritorno al rispetto dell'unicità dell'individuo, che diventa un valore aggiunto - conclude la Armiato - dobbiamo dire basta alla standardizzazione e all'etichetta di 'sbagliato' o  'disturbato' che ormai vengono riservate a moltissimi bambini, magari solo perché molto vivaci e quindi bisognosi di incanalare le proprie energie in qualcosa che catturi la loro attenzione e li coinvolga».

Nella foto, da sx, i giurati: Maria Pia Liotta, Elvia Ficarra, Vincenzo Spavone (Presidente Gesef), Elisabetta Armiato e la Principessa Maria Pia Ruspoli

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