GUBBIO - Gli ha attraversato la strada all’improvviso e non è riuscito a schivarlo, così l’impatto col capriolo è costato la vita al povero animale e i danni all’auto del giovane eugubino che stava rientrando sulla quattro corsie da Fano verso la zona industriale di Bellocchi ed è finito contro il guard-rail. Ha fatto causa alla Regione Marche chiedendo e ottenendo dal tribunale di Pesaro il risarcimento dei danni alla vettura e le spese legali relativamente a quanto accadde nell’aprile 2019. L’avvocato Tiziana Zeppa Bartoletti ha fatto esplicito riferimento al fatto che gli animali selvatici attraversano spesso le vie e chi si trova alla guida dei veicoli può ritrovarseli davanti senza poter scongiurare l'impatto, subendo di conseguenza dei gravi danni.
«Il problema - spiega il legale - è la risarcibilità del danno che viene sempre messa in contestazione e rimbalzata tra i vari enti pubblici. Il tribunale pesarese ha emesso una sentenza interessante in materia di responsabilità della pubblica amministrazione per i danni causati dalla fauna selvatica, una sentenza ben motivata che segue il recente orientamento della Suprema Corte.
Questa sentenza «può aprire la strada a una serie di azioni a tutela dell'interesse del cittadino». Le specie selvatiche protette ai sensi della legge 157 del 1992 rientrano nel patrimonio indisponibile dello Stato e sono affidate alla cura e alla gestione di soggetti pubblici in funzione della tutela generale dell'ambiente e dell'ecosistema. Con la Regione Marche si è tentata la strada della mediazione «ma la trattativa è stata respinta, quindi siamo stati costretti ad agire in giudizio», così dopo un quinquennio è arrivata la condanna. «La decisione dà indubbiamente speranza ai cittadini - dice Zeppa Bartoletti -, nella maggior parte dei casi, infatti, l'ente pubblico rifiuta a priori ogni tipo di trattativa bonaria».