Casperia ricorda Oddo Valeriani, unico civile ucciso in paese dall'esercito tedesco. La sua storia

La targa alla figlia di Oddo Valeriani
di Samuele Annibaldi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Aprile 2024, 00:10

RIETI - Cerimonie, ieri, in tutto il Reatino per la festa della liberazione del 25 Aprile. Tra queste, a Casperia, è stato commemorato l’ottantesimo anno dall’uccisione, da parte dei nazisti, di Oddo Valeriani, a cui è intitolata la piazza principale del paese: una solenne cerimonia ha reso onore e ricordato la figura dell’unico civile morto per mano dell’esercito tedesco nell’ultimo conflitto mondiale. Ieri, l’amministrazione comunale ha ricordato Oddo Valeriani, ucciso, nel 1944 (era l’11 giugno), con la consegna di una targa commemorativa dal sindaco, Marco Cossu, alla figlia Maria Antonietta, che all’epoca dei fatti aveva appena 4 anni.
Ma cosa avvenne 80 anni fa in pieno centro storico a Casperia?

La memoria. I testimoni dell’epoca e i vari scritti raccontano che l’uccisione di Antonio Oddo Valeriani fu un vero e proprio assassinio contro un civile inerme, che si rifiutò di obbedire ai soldati tedeschi, intenti a compiere un rastrellamento, per costringere gli uomini a minare, sotto i loro ordini, via Guglielmo Marconi, per far saltare in aria la strada e le abitazioni sovrastanti, per rallentare l’avanzata degli anglo-americani e coprire la ritirata nazista.

Valeriani, 46enne, si rifiutò e davanti l’uscio di casa fece barriera per paura che i tedeschi entrassero nella sua abitazione dove c’era la sua bambina di 4 anni. Un soldato non gradì la sua opposizione e lo uccise con una raffica di mitra. Il parroco, prima della sepoltura, diede la benedizione alla salma, che fu lasciata sul selciato, poi in una cantina vicino l’abitazione di Valeriani, di nascosto.

I passaggi. Il 25 novembre 1944, la giunta dell’allora Aspra sabina, guidata dal sindaco Italo Gennari, deliberò che: «considerato che durante l’esecuzione di atti di vandalismo compiuti dalle orde germaniche in ritirata in questo Comune, il giovane Oddo Valeriani fu barbaramente assassinato con una raffica di mitra sparatagli a bruciapelo da un soldato teutonico, perché rifiutatosi energicamente di eseguire lavori pel collocamento di mine nei pressi dell’abitato» e «ritenuto che il Valeriani col suo civico sacrificio ha fornito un altissimo esempio di attaccamento al proprio paese offrendo piuttosto la vita», intitolò il piazzale fuori dalle mura castellane a Valeriani. Le cerimonia di intitolazione avvenne il 14 marzo 1945, da parte del sindaco Antonangeli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA