Angelina Jolie, vera e propria Venere contemporanea, ritenuta la donna più bella del mondo e una tra le cento più potenti, giovedì, spegnerà le sue prime quaranta candeline, entrando di fatto nel club delle nuove "anta", ossia le quarantenni da red carpet e riflettori, modello di una generazione, la seconda dopo le splendide sessantenni, che non si arrende al tempo che passa. Tantomeno alle consuetudini sociali e che, anzi, riscrive su misura della propria identità. E, più ancora, della propria età intimamente sentita - e stabilita - ben al di là della realtà anagrafica.
Bad girl per vocazione e storia personale burrascosa, dall'autolesionismo giovanile fino agli interventi di mastectomia e ovariectomia preventivi, la Jolie ha incarnato mille e più donne, non solo sulla scena, fino a diventare la perfetta moglie e madre, al fianco del marito Brad Pitt e dei loro numerosi figli, adottivi e naturali. Al cinema che l'aveva immaginata come la sexy-eroina Lara Croft, l'attrice, bambola per proiezione altrui, ha dimostrato di essere molto più interessata a muovere i fili e decisamente capace di farlo.
Come testimoniano i suoi primi quarant'anni appunto, intensi, veloci, a tratti anche "furiosi", sicuramente rivoluzionari paragonati a quelli delle generazioni precedenti.
TESTIMONIAL
E come ribadiscono gli "anta" di molte altre star, tutte accomunate da scelte di vita alternative.
I RUOLI
D'altronde, il messaggio che passa è chiaro: la donna contemporanea va talmente di corsa da non avere neppure il tempo di invecchiare. Una trasformazione di immagine e sociale. «La quarantenne - spiega il sociologo Guerino Nuccio Bovalino - è raccontata dai media soprattutto per sottolinearne la capacità di reinventarsi continuamente. L'essere moglie e madre non la intrappola in un ruolo come accadeva in passato. Questo è sottolineato dall'esaltazione della femminilità nella donna matura». Per non parlare poi delle vere donne mature dello star system hollywoodiano, ovvero Jane Fonda, splendida a Cannes, e la magnifica Sharon Stones, che già 20 anni fa faceva gridare al miracolo.
Un'immagine vincente che potrebbe nascondere una sorta di "Peter Pan-ismo" al femminile. O meglio una sindrome da “Campanellino” se vogliamo rispettare il ruoli femminili della favola. «Oltre ad apparenze e celebrazioni di una donna capace di conquistare se stessa, in termini estetici e professionali, solo con la maturità, vi sono segnali che indicano, in molte, l'incapacità di essere solo madri o di impegnarsi. Questo che era tipico dell'uomo Peter Pan, pare oggi presente in molte donne».
LE ALTRE
I modelli, ovviamente, hanno ricadute nella quotidianità femminile, che dei riflettori conosce solo il cono d'ombra. Se le star possono concedersi il lusso di essere ciò che vogliono, le quarantenni, specie nel nostro Paese, si ritrovano spesso schiacciate dal contrasto tra anagrafe e prospettive, che le vede già avanti, nel primo caso, per molte prove e le tiene ancora indietro, invece, quando si parla di opportunità. Ancora a "rischio" di essere madri e, dunque, scomode per molti imprenditori, ma al contempo, troppo grandi e con curricula articolati per poter essere apprendiste, con gli sgravi fiscali del caso.
E il nostro star system? Le nostre attrici "modello" sono Monica Bellucci, Sabrina Ferilli, Margherita Buy e Valeria Golino, bellezze e talenti da vendere, di cinquant'anni o più. C'è ancora tempo.