Beatrice Belcuore morta suicida, la famiglia dell'allieva maresciallo della Scuola Carabinieri di Firenze: «Stressata da regime assurdo»

La ragazza si è sparata con la pistola di ordinanza

Allieva maresciallo suicida nella Scuola dei Carabiniere di Firenze, lettera dei genitori: «Stressata da regime assurdo»
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Maggio 2024, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 12:09

La famiglia di Beatrice Belcuore, l'allieva di 25 anni morta suicida il 22 aprile scorso alla Scuola marescialli e brigadieri dei Carabinieri di Firenze, ha denunciato un clima di continui maltrattamenti tali da causare alla figlia, che era al secondo anno di corso, uno stato di costante stress e disagio che potrebbe averla indotta al suicidio. La giovane Beatrice, di Castelnuovo di Farfa, si sparò con la pistola di ordinanza dentro la scuola. I genitori hanno scritto al sindacato Unarma che sulla vicenda presenterà un esposto alla procura del capoluogo toscano.

Carabiniera di 25 anni si chiude in un'aula della Scuola allievi marescialli a Firenze e si toglie la vita con la pistola d'ordinanza

La lettera-denuncia

Nella lettera al sindacato i genitori denunciano i fatti e le vicende fonte di continuo stress psicofisico dell'allieva «che non ne poteva più di sottostare a "regole" poco funzionali che si insinuavano in ogni ambito della propria vita», «dalla porta delle camere che doveva stare sempre aperta, al controllo del modo di vestire in libera uscita, a ordini assurdi», «un ambiente estremamente rigido e totalitario», «stava perdendo i capelli».

Un episodio coinvolge anche il padre, pure lui carabiniere, che nell'ottobre 2023 ebbe una discussione coi superiori della figlia dopo che lei gli aveva raccontato di esser stata costretta a presentarsi all'adunata alle 6.15 del mattino «nonostante avesse il Covid e sintomi influenzali».

E ancora la giovane riferiva ai genitori che «chi ha conseguito un esame con voto 18-19-20 salta il pernotto», «dietro la porta della camera ci deve essere solo l'acqua, niente sotto la scrivania, niente beauty case nel bagno», «le ragazze non possono indossare stivaletti durante le libere uscite». «Così mi tolgono la vita», diceva ai genitori.

E nel luogo in cui non riusciva più a vivere, si è suicidata, tra lo sgomento degli altri allievi, i primi a trovare il corpo senza vita della ragazza e a dare l'allarme.

Chi era

Beatrice Belcuore stava frequentando la Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri nella quale a giugno avrebbe conseguito il grado di Maresciallo.  Aveva intrapreso la carriera nell'arma sulle orme del papà, carabiniere al Radiomobile presso il Comando di Poggio Mirteto. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA