Kentucky Derby: Mystic Dan vince di muso su Sierra Leone, terzo Forever Young

Dettori chiude sedicesimo: «Era una bellissima atmosfera. Il mio cavallo ci ha provato, ma probabilmente non è a questo livello»

Kentucky Derby: Mystic Dan vince di muso su Sierra Leone, terzo Forever Young
di Piero Mei
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Domenica 5 Maggio 2024, 16:27

Se vorrà vincere anche il Kentucky Derby, una delle pochissime perle che mancano alla sua collana mondiale di gran premi, Frankie Dettori dovrà «sacrificarsi» almeno un altro anno da fantino in sella. Perché ieri il suo partner a quattro zampe, di nome Society Man, si è classificato, come da pronostico (al betting era offerto a 50 contro 1) soltanto sedicesimo. Ma per il 53enne jockey sardo-anglo-milanese la corsa è stata ugualmente un divertimento: «Era una bellissima atmosfera. Il mio cavallo ci ha provato, ma probabilmente non è a questo livello. Mi sono divertito, ho assorbito tutta l’atmosfera, mi sono davvero divertito». Questo sottolineare il verbo «enjoy» potrebbe aprire lo spiraglio per un anno in più, per il Kentucky Derby numero 151, primo sabato di maggio 2025.

Si sono divertiti, vincenti o perdenti, anche i 150.176 spettatori che hanno affollato ieri l’ippodromo di Churchill Downs. Più di tutti, fra i presenti all’ippodromo, l’allenatore Kenny McPeek e il fantino Brian Hernandez (oltre ai proprietari, i signori Gasaway che hanno incassato il primo premio di 3.100.000 di dollari ed a quello scommettitore che ha indicato esattamene i primi cinque arrivati e che ha così trasformato un dollaro in 8.914). Il loro cavallo Mystic Dan, che al betting era a 18 contro 1, ha battuto di un muso il favorito Sierra Leone, di proprietà di una multinazionale dell’ippica, il gruppo Magnier, Tabor etc, che, ugualmente di un muso, ha preceduto il cavallo giapponese Forever Young, che sarebbe stato il primo nipponico derbynner in Kentucky.

McPeek ed Hernandez avevano di che essere doppiamente felici: il giorno prima la loro cavalla, Thorpedo Anna, aveva dominato, con quattro lunghezze di vantaggio, le Kentucky Oaks, che è il Derby delle cavalle femmine. Questo doppio non riusciva a una connection allenatore-fantino dal 1952. Solo il fantino era riuscito nell’impresa nel 2009 ed era Calvin Borel, del cui armadietto in sala fantini (lo spogliatoio dell’ippica) Hernandez si era impossessato. «E anche del suo modo di montare e della sua tattica di corsa» diceva Hernandez: Borel, giocando sul cognome, era chiamato Bo-rail per significare la sua caratteristica che era quella di cercare sempre lo steccato, aspettando il «buco» giusto.

È quello che ha fatto Hernandez con Mystic Dan: acquattato nel gruppo (Partiva dalla gabbia numero 3) fino alla curva finale; qui si è buttato all’interno ed ha spinto Mystic Dan allo scatto vincente.

Ha guadagnato quel paio di lunghezze che gli hanno consentito di arrivare sul traguardo conservando ancora un muso a favore. «Sono stati prima i due minuti più corti della mia vita, poi, aspettando la lettura del fotofinish, i due più lunghi» ha detto Hernandez.

L’allenatore McPeeck, convinto del successo, mostrava sorridendo il suo cellulare sul quale appunta le cose da fare: le penultime, subito dopo l’acquisto dei croccantini per il suo labrador, erano «3 e 4 maggio, vincere Oaks e Derby». L’ultima è «Comprare un aereo». Mystic Dan, con la sua vittoria, ci ha messo del suo. Crede nell’energia positiva e nel mojo.

Gli altri due fantini italiani, Antonio Fresu, che è stato il primo dei nostri, e Umberto Rispoli, si sono classificati settimo e nono rispettivamente con Stronghold ed Endlessly.

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