Tra note e cinema il maestro Mariotti incontra la Russia: il 14 la Cantata Aleksandr Nevskij di Prokof’ev viene accompagnata dalla proiezione dell’omonimo film di Ėjzenštejn

Il direttore musicale dell’Opera di Roma, Michele Mariotti, si confronta con la Cantata Aleksandr Nevskij di Prokof’ev, che viene accompagnata dalla proiezione dell’omonimo film di Ėjzenštejn per il quale il compositore scrisse la colonna sonora nel 1938. Completa il programma la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij

Il maestro Michele Mariotti, 45 anni
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Martedì 14 Maggio 2024, 05:40

 Dopo aver diretto lo Stabat Mater di Pergolesi e la suite dal Pulcinella di Stravinskij a febbraio, Michele Mariotti torna sul podio del Costanzi questa sera, alle 20, per il suo secondo concerto sinfonico della stagione. Il direttore musicale dell’Opera di Roma si confronta per la prima volta con la Cantata Aleksandr Nevskij per mezzosoprano, coro e orchestra di Sergej Prokof’ev, che viene accompagnata dalla proiezione dell’omonimo film di Sergej Ėjzenštejn per il quale il compositore scrisse la colonna sonora nel 1938. Solista il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk

LA CRISI

Completa il programma la Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, dolorosa testimonianza di un periodo di crisi esistenziale e sentimentale del compositore. «La cantata Aleksandr Nevskij, che Prokof’ev trasse dalle musiche scritte per il film di Ėjzenštejn, possiede un’enorme forza descrittiva.

Nasce come colonna sonora, ma non consiste in un mero accompagnamento musicale alle immagini», spiega il maestro Mariotti, «Quello di Prokof’ev era un progetto virtuoso, scaturito dal desiderio di fondere i linguaggi artistici. Ogni episodio ha un suo carattere e nell’insieme compongono un racconto che culmina nel momento più tragico, La battaglia sul ghiaccio».

LA LEGGENDA

Incentrato sulle vittoriose gesta di Nevskij, granduca di Novgorod, il film di Ėjzenštejn ripercorre il sanguinoso scontro che portò l’esercito russo alla vittoria contro gli invasori teutonici nel XIII secolo. Secondo la leggenda, il granduca ordinò ai propri soldati di togliersi le armature e di condurre i nemici sulla superficie ghiacciata del lago, nel quale i cavalieri teutonici affondarono per il peso delle corazze. Teatro Costanzi, piazza Beniamino Gigli. 

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