L'ordinanza emanata dal sindaco di Carovigno risale al 6 aprile 2016. Un anno prima, l’Asl aveva segnalato la presenza «di un equino nel centro abitato», in violazione del regolamento di igiene e sanità pubblica che «vieta di detenere, nel centro abitato, animali non da compagnia». All'anziano, ottantenne, era quindi stato intimato «l’allontanamento dell’equino dall’immobile, il suo ricovero in una stalla realizzata fuori dal centro abitato e la sua collocazione in idonea struttura in zona agricola». L'anziano aveva anche depositato al Comune la documentazione medica «volta a certificare il pregiudizio alla salute subito a causa dell’allontanamento coatto del pony».
Nel febbraio 2016, l'Asl aveva sottolineato che «non si possono sottovalutare i diritti dei terzi che comunque vanno fatti salvi, diritti che potrebbero essere lesi sia per la presenza di cattivi odori, sia per la produzione di insetti che proliferano in presenza di determinati animali pertanto, se è vero che va tutelata la salute del proprietario, è anche vero che non si possono ignorare le condizioni di salute dei vicini»,
Per i giudici, però, «deve essere adeguatamente soppesata, nel caso specifico, ed in una prospettiva di salvaguardia dei diritti dei vicini del ricorrente, la relazione che certifica le buone condizioni igieniche di detenzione del pony, e la sua funzione di animale da compagnia per il ricorrente, il quale si è premurato di produrre certificati che attestano il giovamento per la salute che il medesimo ritrae dalla compagnia dell’animale».
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