Dieta, il digiuno intermittente fa male? Il rischio di morte per infarto aumenta del 91%: lo studio Usa

L'analisi condotta si basa su dati raccolti tra il 2003 e il 2018 su persone di almeno 20 anni (età media 49 anni)

Digiuno intermittente, secondo uno studio aumenta il rischio di morte per malattie cardiovascolari
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Martedì 26 Marzo 2024, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 10:48

Chi pratica il digiuno intermittente 16:8, secondo il quale bisogna concentrare tutti i pasti nella giornata in 8 ore (non magiando per le restanti 16), si espone a un alto rischio di morire per malattie cardiovascolari. Lo dice uno studio condotto dal Centers for Disease Control and Prevention su oltre 20 mila adulti, che è stato presentato la scorsa settimana a Chicago in occasione di una conferenza dell'American Heart Association. 

Lo studio

L'analisi condotta si basa su dati raccolti tra il 2003 e il 2018 su persone di almeno 20 anni (età media 49 anni). I partecipanti sono stati monitorati per un periodo di tempo piuttosto lungo, tra gli 8 e i 17 anni. Il motivo che ha spinto gli autori principali dello studio a portare avanti questa ricerca risiede nell'enorme popolarità che questo tipo di dieta ha riscontrato negli ultimi anni, sponsorizzata da esperti e improvvisati dietologi come un ottimo metodo per perdere peso e migliorare la propria salute.

In realtà, l'analisi condotta dimostra che è necessario avere molta cautela con questo genere di regimi alimentari e dovrebbe essere un medico a personalizzarlo e adattarlo all'organismo di ciascuno. Lo studio ha esaminato le abitudini alimentari di 20 mila americani (documentate attraverso dei questionari), comparandole con i dati sulla mortalità dei partecipanti alla ricerca elaborati negli anni successivi.

I risultati

Dall'analisi è emerso che le persone che consumavano tutti i propri pasti in un arco di tempo inferiore alle 8 ore al giorno hanno sviluppato un rischio di morte per malattie cardiovascolari più alto del 91% (rispetto a chi mangia normalmente). Tra le persone con malattie cardiovascolari già preesistenti, anche un digiuno intermittente 14:10 può essere associato a un rischio maggiore del 66% di morire per un attacco cardiaco o ictus. Consumare i pasti per un arco di tempo superiore alle 16 ore al giorno è stato associato, invece, a un minor rischio di mortalità per malattie cardiache oppure per cancro tra le persone già affette da cancro.

I limiti

La ricerca preliminare non è ancora stata sottoposta a revisione paritaria né pubblicata su alcuna rivista scientifica. È opportuno sottolineare che lo studio si basa su informazioni riferite dagli stessi partecipanti, che possono essere influenzate dalla loro memoria o da racconti non riportati con esattezza. Lo studio inoltre non prende in considerazione altri fattori che possono incidere sulla salute al di fuori del periodo di distribuzione dei pasti giornalieri. Gli autori hanno comunque assicurato che approfondiranno tutto questo con ulteriori analisi. 

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