Rogo nel cantiere navale, scafo in fiamme: giallo a Sabaudia

Pochi giorni fa a fuoco un capannone nelle vicinanze. Indagano i carabinieri. Le rassicurazioni del sindaco Mosca

Incendio area industriale borgo San Donato
di Fabrizio Scarfò
3 Minuti di Lettura
Sabato 18 Maggio 2024, 07:35

Neanche una settimana dopo l'ultimo precedente, un nuovo incendio è scoppiato intorno all’ora di pranzo di ieri in un capannone nella zona industriale di borgo San Donato, a Sabaudia. Ad andare a fuoco, questa volta, lo scafo in vetroresina di un’imbarcazione in costruzione di circa 20 metri che si trovava all’interno del cantiere navale, utilizzato da diverse società nautiche. Ancora da accertare le cause del rogo, sul quale adesso indagano i carabinieri. L’incendio è scoppiato intorno alle 13 nel cantiere di costruzione e rimessaggio imbarcazioni di via Ischia, una traversa di via Maremmana, sede di numerose aziende e industrie. Oltre all’imbarcazione, ancora lontana dal suo completamento, le fiamme hanno lambito anche il soffitto, tanto da mandare in frantumi due finestre vicino al tetto, da dove è fuoriuscito il fumo nero e denso visibile ad occhio nudo anche a grande distanza da lì.

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, sul posto con due squadre di Latina e Terracina e che, una volta lì, hanno dato il via alle operazioni di spegnimento, evitando che il fuoco si propagasse anche alle altre imbarcazioni e al soffitto, già lambito dalle fiamme. Insieme agli uomini del comandante Capobianco, inoltre, in via precauzionale è arrivata anche un’ambulanza del 118, dato che fortunatamente nessuno è rimasto ferito, oltre ai carabinieri della stazione di Sabaudia. Sono stati i militari dell’Arma, una volta che i vigili del fuoco hanno domato l’incendio, a dare il via alle indagini per risalire alle cause del rogo, scoppiato appena sei giorni dopo quello dello scorso sabato notte all’interno di un’azienda di via Stromboli, sempre nella zona industriale di borgo San Donato, a neanche un chilometro di distanza da lì.

Ad essere interessate dall’incendio, quella volta, erano state le scaffalature collocate all’interno del laboratorio, tanto da rendere necessario l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Latina, sul posto con i militari della stazione di Sabaudia. Proprio come sei giorni prima, sono nuovamente gli uomini del capitano Paolo Perrone ad indagare adesso su cosa possa aver fatto scaturire le fiamme, cercando anche di accertare se si tratti di un episodio isolato e fortuito, oppure se dietro si nasconda la matrice dolosa. I carabinieri, inoltre, sono al lavoro per comprendere se tra i due roghi, legati tra loro dalla prossimità della zona e dalla breve distanza temporale in cui sono avvenuti, possano esserci collegamenti.

Il sindaco Alberto Mosca si è preoccupato per la situazione e si è confrontato con carabinieri e vigili del fuoco: «Probabilmente - sottolinea - si tratta di un evento di natura accidentale». Una città, quella di Sabaudia, purtroppo non nuova ad eventi simili. La notte dello scorso 18 marzo ad essere avvolta dalle fiamme era stata la motrice di un tir parcheggiato vicino al distributore di benzina di via Biancamano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA