Palestra, studio legale, Cna: tutti chiusi. «Ci siamo presi un giorno di vacanza»

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Martedì 7 Maggio 2024, 05:00

Per qualcuno il disagio c’è, per altri un po’ meno. Resta il fatto che per il bomba day molti sono costretti a chiudere la propria attività. E quindi ci si è dovuti arrangiare per organizzarsi per una giornata alternativa.

Lui è il caso limite. Guido Politini, maestro di karate, è titolare dell’omonimo centro sportivo che si trova in via Palmanova, parallela a via De Gasperi, a una manciata di metri da dove è stato rinvenuto l’ordigno. «Sto proprio sotto la bomba», scherza. Nella sua palestra anche lui oggi dovrà «chiudere il gas, la luce - dice - e poi andare via. E dovremo restare chiusi fino a nuovo ordine, anche se abbiamo già messo nell'orario che staremo chiusi tutto il giorno». Tanti gli utenti del centro che dovranno farne a meno. «Con il gruppo del karate siamo intorno alle 50 persone - spiega - poi c’è la sala pesi e la ginnastica dolce. Per la bomba non potranno alla fine venire in palestra almeno un centinaio di persone, tra le varie attività. Il disagio ci sta, ma cosa possiamo fare?». Il modo di passare la giornata non gli manca. «Come la trascorrerò? Con i lavori a casa: ho potato gli ulivi, devo pulire e tagliare l'erba. Questo sarà il mio bomba day».

Poi c’è l’avvocato Enrico Valentini. Il suo studio si trova in pieno centro storico, in via Marconi. «Questa chiusura totale - commenta - ha consentito a molti di noi di fare un lungo ponte.

E' dal 25 aprile che non facciamo altro che aprire e chiudere per le vacanze». Lui ha già dato seguito all’evacuazione. «Io, questa volta - continua - ne ho approfittato per fare un viaggio di lavoro, visto che il mio studio, situato nella zona rossa, oggi non potrà essere aperto».

Giorno di ferie invece per tutti i dipendenti della Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato. «La chiusura - racconta la segretaria, Luigia Melaragni - riguarda tutta la sede di via I Maggio. Qui siamo circa 25 persone». Resterà invece aperta la sede di Cna Sostenibile, nella zona industriale del Poggino. «A noi l’evacuazione non comporta grandi disagi, perché fortunatamente non è una data che coincide con scadenze fiscali particolari. I dipendenti hanno preso un giorno di ferie, magari qualcuno avrebbe preferito prenderlo in un’altra occasione. Ma dal punto di vista aziendale, della nostra attività, non crea grossi problemi. Non abbiamo infatti produzione o commesse da consegnare. Se ci fosse stata una scadenza, allora ci sarebbero stati disagi, anche per l’utenza». Come si è organizzata Melaragni? «Io ne approfitto per passare una giornata in famiglia. Lavorando un po’ anche, magari solo al telefono. I colleghi della Sostenibile invece - conclude - sono contenti che sia aperta la sede perché useranno il posto di lavoro come sede di evacuazione».

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